giovedì 24 gennaio 2013

Le "eredità" delle Comunità montane

Editoriale Radio Onda Libera del 24 gennaio 2013

Le Comunità montane, a distanza di un anno dalla loro eliminazione, fanno ancora discutere. Fanno discutere perché questi enti, ufficialmente sciolti ma di fatto ancora vivi, devono confluire nell'Agenzia forestazione, la nuova struttura voluta dalla Regione, che avrà una dote di quasi 32 milioni e mezzo di euro.
Fin qui sembra un percorso normale, in realtà ci sono due problemi da sottolineare.
Il primo riguarda i dipendenti delle 5 ex comunità montane, in tutto 600 (568 operai e 36 impiegati) che non possono essere buttati in mezzo alla strada ma ovviamente devono confluire nel nuovo organismo che a sua volta sarà strutturato sulla base di 5 compartimenti. Un inciso: pare tanto un trucchetto per far rientrare dalla finestra quello che e' uscito dalla porta. 
Il secondo aspetto riguarda i conti. E qui i dati non sono proprio chiari. Allora, i bilanci di due comunità montane sono in profondo rosso, altre due sono in pareggio grazie ai soldi pubblici messi dalla Regione, e per l'ultima, quella più grande, la situazione e' ingarbugliata al punto di non avere a disposizione alcuna cifra.
A proposito di numeri, i debiti complessivi delle ex Comunità montane sono di circa 6,5 milioni di euro, esattamente 18mIla euro al giorno. Quindi l'Agenzia della forestazione si accollerà i buchi e i dipendenti. Sembra una storia già vista, questa. Richiama alla mente la vicenda di Umbria Mobilita', il nuovo ente dei trasporti regionali nato dalla fusione delle altre società, che ora rischia il default.
Senza una programmazione queste scelte sono peggiorative, perché la somma di tante fragilità non producono una forza.

 

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