venerdì 1 febbraio 2013

Non si può morire così

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 febbraio 2013

Un fatto di cronaca, terribile, sconvolgente, è accaduto ieri notte tra Terni e Spoleto. Una ragazza di 25 anni e' morta in uno scontro mentre tornava a casa, a Montefranco, dopo una serata trascorsa con il fidanzato. Lungo la Flaminia, la Panda guidata dalla studentessa e' stata travolta dall'auto con la quale due albanesi stavano fuggendo a folle velocita' dopo una rapina nell'Aquilano che aveva fruttato 50 euro. 

Per la giovane e uno degli stranieri non c'e' stato scampo. Sono morti sul colpo, mentre l'albanese alla guida e' piantonato in ospedale dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni. 
La tragedia ha destato una serie, numerosa, di reazioni e di commenti, per lo più di dolore e sgomento, da parte di politici, istituzioni ma anche e soprattutto da gente comune oltre naturalmente ai parenti, gli amici, i vicini,  i conoscenti. La morte della studentessa, che frequentava l'Accademia delle belle arti di Perugia e sognava di diventare una scenografa, ha colpito anche chi non la conosceva. La notizia ha fatto il giro del Paese, e' rimbalzata su tutti i telegiornali, perché non si può morire mentre si torna a casa e si ha la sventura di imbattersi in due delinquenti, di incontrare sulla propria strada due rapinatori.
Il problema della criminalità e' un'emergenza seria, e preoccupante. Le forze dell'ordine e chi prende le decisioni in materia di sicurezza dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e fare qualcosa di concreto per evitare l'escalation di atti criminali. Perché non e' giusto essere derubati nelle proprie abitazioni, non e' giusto che chi commette i reati non venga punito o venga punito lievemente, non e' giusto che una ragazza di appena 25 anni muoia perché ha avuto la sfortuna di incontrare sulla sua strada due rapinatori che fuggivano inseguiti dai carabinieri. Non e' giusto morire così.

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