mercoledì 9 gennaio 2013

Prima di tutto il lavoro

Editoriale Radio Onda Libera del 9 gennaio 2013

La disoccupazione propone con dati impressionanti, da record. Il tasso ha toccato il 37,1 per centro a livello giovanile. Una cifra spaventosa, mai registrata prima. Secondo l'Istat che ha fatto le stime e' il più brutto dal 1992. E le previsioni non sono affatto allegre.  Perche' le fila dei disoccupati rimangono copiose, un esercito che ormai è vicino ai 2,9 milioni di persone, mezzo milione in più rispetto a un anno prima.

Il quadro del mercato del lavoro trascina con sé alcune considerazioni. Innanzi tutto i più penalizzati sono i giovani che hanno maggiori difficoltà a trovare un impiego, le donne sono più avvantaggiate nel settore dei servizi, ma a preoccupare di più sono coloro, sempre più numerosi, che perdono il posto di lavoro a una certa età quando e' estremamente difficile rientrare nei circuiti produttivi. E' alettanti vero che in certi settori il lavoro, certi mestieri sono richiesti, ma non tutti li vogliono fare.
I dati dell’Istat suscitano reazioni preoccupate: per la Cgil la disoccupazione record è il "risultato delle politiche di solo rigore", secondo la Cisl "il lavoro deve essere il primo punto di qualsiasi programma elettorale", mentre la Uil sostiene la necessità di interventi immediati per fare fronte a quelle che l’Ugl definisce cifre "allarmanti". 
Il mondo del lavoro è in piena crisi anche nel vecchio continente: a novembre l’Eurozona non ha fatto altro che aggiornare il record di disoccupazione, salita all’11,8%. Eurostat registra un nuovo picco pure per i giovani (24,4%), ma l’Italia supera di gran lunga la media europea, piazzandosi tra i Paesi con il più alto tasso di 15-24enni a caccia di un impiego. 
Anche questo aspetto dovrebbe far riflettere seriamente chi ci governa. E proprio in questo periodo di campagna elettorale sarebbe opportuno, oltreché doveroso, mettere al primo punto di ogni programma la questione lavoro. Ma soprattutto subito dopo il voto mettersi al lavoro per fare qualcosa di concreto. E non far si che le promesse elettorale restino tali, cioe' chiacchiere al vento.

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