domenica 20 gennaio 2013

Ultimo sprint per le liste
Ma incombe lo Tsunami

Il punto del direttore del 20 gennaio 2013

La campagna elettorale è partita da un pezzo anche se ufficialmente il via è domani sera, ore 20, con la presentazione delle liste dei candidati. Quasi tutti i partiti hanno definito i nomi e i cognomi degli aspiranti deputati e senatori. Indietro c’è il Pdl che sta cercando di accontentare i tanti appetiti, leggasi candidature, e l’impresa non è affatto facile dal momento che i posti (certi) sono pochi e i desideri tanti. Quindi è tutto uno scrivere e cancellare, inserire e spostare, avanzare e scalare.
Per l’Umbria le liste dovrebbero vedere la luce nella giornata di oggi ma non è escluso che si arrivi addirittura a domani, sul filo di lana. E la situazione è complicata abbastanza con tre uscenti per due posizioni sicure o date tali dai sondaggi. La partita è tra gli onorevoli Girlanda, Laffranco e Rossi. I senatori Asciutti, Benedetti Valentini e Urbani sarebbero fuori per età, i primi due anche per superamento dei 15 anni di mandato, a meno che la deroga non ne salvi qualcuno. Per non parlare di chi ambisce a un posto incerto ma meno incerto, e non è un gioco di parole. Una guerra questa delle candidature, così è stata definita da esponenti di spicco del partito. I viaggi a Roma non si contano, i cellulari se potessero parlare narrerebbero frasi inconfessabili, compresi veleni che viaggiano a velocità della luce. Ma per fortuna a tutto c’è un limite, o meglio un termine. E domani sera i candidati saranno scritti nero su bianco.
Da quel momento per un mese non saranno più protagonisti perché con questa legge elettorale contano i partiti e non le persone che li compongono. Che tristezza non aver voluto cambiare questo sistema che porta in Parlamento un esercito di nominati e non di eletti.
Passiamo al Pd che non ci fa mancare, spesso e volentieri, il colpo di scena della settimana. Questa volta il “regalo” lo hanno confezionato i due ternani Alida Nardini e Carlo Ottone che hanno avuto un ripensamento, hanno preso carta e penna e hanno scritto una bella letterina al segretario regionale Lamberto Bottini comunicando l’indisponibilita a essere inseriti in lista. E meno male che alla presentazione dei candidati, i vertici del Pd avevano osannato all’unità della squadra.
Le motivazioni del gesto dei ternani sono politiche e sono un’accusa, pesantissima, al modo di gestire il Pd. Non c’è dibattito interno, le decisioni si prendono in sedi diverse.
Le critiche poi si spostano alla sede centrale, arrivano fino a Perugia. Dove il Pd ha fatto delle scelte che penalizzano, e molto, Terni e la sua rappresentanza. Il ragionamento della coppia Nardini-Ottone è di una semplicità disarmante quasi. Allora, il territorio rischia di perdere il secondo parlamentare (Trappolino è in posizione non sicura) e un consigliere regionale (Rossi destinato a Palazzo Madama), quindi la rappresentanza nelle istituzioni che contano si impoverisce e il partito così facendo non ha ascoltato la voce dei ternani, anzi ha penalizzato e mortificato Terni e la sua provincia. Questo il pensiero dei due esponenti che hanno chiesto di essere cancellati dalle liste, beninteso erano collocati agli ultimi posti, per una forma di protesta. Ora, se il discorso dei due pare condivisibile all’apparenza e soprattutto allo stato dei fatti, non lo sarebbe se si volasse un po’ alto e si pensasse che l’Umbria è una piccola regione i cui parlamentari dovrebbero difendere e valorizzare in toto nel loro lavoro a Montecitorio e al Senato. Insomma si spera che i deputati e i senatori non si comportino sempre come consiglieri comunali o provinciali... poi se la rappresentanza si trasforma in una questione di poltrone allora è tutta un’altra storia.
Una storia, questa delle poltrone, che riprende con forza Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle che nelle due tappe umbre, a Perugia e Foligno, del suo Tsunami Tour, ha urlato ancora una volta che i partiti e i politici sono morti, che pensano solo ai propri interessi. Centinaia di persone ad ascoltarlo, sfidando un freddo gelido nel centro storico dell’acropoli, quando ricorda che Perugia è “capolista nel consumo della cocaina” e che qui da 60 anni governano sempre gli stessi, quando invita a votare per i grillini perché è “meglio scegliere tra il salto nel buio con noi che il suicidio assistito con gli altri”, quando ricorda che rinuncerà al rimborso di cento milioni di euro, quando annuncia che ci saranno “sorpresine” dal voto di febbraio e quando “spara” di essere la seconda forza politica del Paese, forse addirittura la prima.
anna.mossuto@edib.it
www.annamossuto.it

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