sabato 19 gennaio 2013

Attenzione alla pausa caffè

Editoriale Radio Onda Libera del 18 gennaio 2013

La pausa caffè del dipendente pubblico, soprattutto ad inizio turno, non è un diritto e non è decorosa. E' quanto stabilisce una sentenza del Tar di Trento che ha respinto il ricorso contro un provvedimento disciplinare preso dalla questura del capoluogo trentino nei confronti di un poliziotto che si era allontanato per alcuni minuti dal suo posto di lavoro per prelevare caffè e acqua dal distributore automatico.
I giudici del tribunale amministrativo scrivono nella sentenza che "il ritiro di acqua e caffè dal distributore automatico non appare certo l'esercizio di un diritto costituzionalmente garantito ma solo un comportamento non conforme a canoni di diligenza e scrupolo professionale". I giudici del Tar aggiungono che "non sembra certo decoroso andare a prendere il caffè immediatamente all'inizio del turno, quando si presume che una persona abbia già fatto colazione". Una sentenza questa che fa discutere e sicuramente e' destinata a costituire come si suol dire giurisprudenza, un precedente.
Esprimere un parere, un giudizio non e' semplice. Perché da un lato e' giusto che i giudici sanzionino o diano indicazioni su comportamenti discutibili: in questo caso il lavoratore e' pagato per lavorare, quindi qualsiasi perdita di tempo e' un danno per chi paga lo stipendio sia esso datore pubblico o privato. Ma e' altrettanto vero che il lavoratore non e' una macchina, se ha bisogno di 5 minuti per un caffè e poi quel tempo lo recupera non e' la fine del mondo.
Certo, l'etica e l'impegno dovrebbero essere i valori di chiunque nella vita professionale, ma come in tutte le cose, quindi anche nelle sentenze, l'equilibrio sta nel mezzo.

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