venerdì 25 gennaio 2013

Tempo scaduto per i politici

Editoriale Radio Onda Libera del 25 gennaio 2013

Nel 2012 hanno chiuso mille imprese al giorno, un'azienda ogni minuto e mezzo. Un dato sconvolgente, impressionante questo fornito dal rapporto Unioncamere. Si potrebbe obiettare che c'e'  la crisi e che quindi e' normale la moria di aziende. Ma sicuramente e' una situazione incredibile, di emergenza.
Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha detto che "il tempo è scaduto, tra poco la politica avrà di nuovo in mano le sorti del Paese e deve sapere che l'obiettivo primo e urgente della sua agenda deve essere quello di rimettere al centro dell'azione politica l'impresa, da cui dipende il lavoro, riducendo su entrambi i fronti la pressione fiscale in linea con le più competitive economie europee".
Il conto più salato del 2012 lo paga il Nord e il manufatturiero. E le previsioni del 2013? Non sono affatto buone, di sicuro ha ragione Dardanello quando dice che la politica deve rimettere al centro di tutto l'economia, e quindi il lavoro, le imprese.  Questo ciò che dovrebbe essere fatto, ma noi non siamo così ottimisti se le azioni e i provvedimenti dipenderanno dalla politica perché questa situazione ce l'hanno consegnata proprio i politici di oggi, che poi sono quelli di ieri. 
Insomma lo stato economico del Paese e' senza dubbio drammatico. Gli imprenditori sono allo stremo, pressati dal fisco e indeboliti dal crollo dei consumi. Chiedono cose concrete a chi vincerà le elezioni:  la disoccupazione e' alle stelle, la cassa integrazione pure, l'indice di poverta' e' in costante ascesa.
In conclusione, se il governo che uscirà dalle urne non sarà in grado di prendere in mano la questione il rischio di tensioni sociali e' veramente dietro l'angolo.

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