mercoledì 19 dicembre 2012

La fotografia dell'Istat

Editoriale Radio Onda Libera del 19 dicembre 2012

Cme ogni fine anno e' tempo di bilanci, di rapporti. L'Istat ha appena reso noto il suo annuario da cui emergono diverse novità che testimoniano i cambiamenti, le tendenze. Come ad esempio che il matrimonio religioso resta la scelta più diffusa (60,2%) anche se nelle regioni del Nord quello civile nel 2011 ha fatto il sorpasso e prevale con il 51,7% rispetto al 48,3% di quello celebrato in chiesa.
Anche se secondo l'Istat in Italia ci si sposa sempre meno. Ma ci sono anche altri dati interessanti.


Oltre un milione di disoccupati, ad esempio, ha un'età inferiore ai 35 anni: nel 2011, infatti, si contano un milione 128 mila persone in cerca di lavoro tra i 15 e i 34 anni. La specializzazione culturale di alto livello, comunque, assicura un posto di lavoro. A quattro anni dalla laurea, lavora  il 69,4% dei laureati in corsi a ciclo unico, il 69,3% di quelli laureati nei corsi triennali e l'82,1% dei laureati in corsi specialistici biennali.
L'Italia è il fanalino di coda nell'Unione europea per le spese in ricerca, con un investimento pari all'1,26% del Prodotto Interno Lordo contro la media Ue del 2.01% del Pil.
Per finire i consumi, questi sono fermi con gli esborsi delle famiglie in picchiata. Una situazione frutto della crisi economica che da anni sta attanagliando il Paese. E che purtroppo le forze politiche hanno prima sottovalutato e poi affrontato scaricandola sulla pelle dei cittadini con l'aumento delle tasse. Da chi ci governa ci saremmo aspettati un effettiva riduzione della spesa pubblica. Se non si parte dai tagli ai costi della politica, agli sprechi e ai privilegi non si va da nessuna parte.

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