martedì 18 dicembre 2012

La coerenza, questa sconosciuta

Editoriale Radio Onda Libera del 18 dicembre 2012

I partiti sono in fibrillazione. Questa settimana cade il governo e a febbraio si andrà al voto. La direzione nazionale del Pd ha deciso per le famose deroghe, i permessi da accordare a coloro che vogliono essere ricandidati nonostante abbiano superato il limite dei mandati, cioè i 15 anni in Parlamento. Sono dieci in tutto, ma i posti da preservare in un listino saranno di più.

Comunque resta il dato positivo che i cittadini possono scegliere da chi farsi rappresentare ed e' la prima volta che un partito organizza le primarie per i candidati al Parlamento. 
Intanto dal centrodestra e' arrivata la prima scissione, quella guidata dall'ex ministro Meloni e dall'ex sottosegretario Crosetto, che non si sono accodati agli amici del Pdl, a cominciare da Berlusconi, alla richiesta di candidare Monti. La loro coerenza e' senza dubbio da sottolineare.
A differenza di quello che hanno detto, in un'altra convention, gli altri esponenti del Pdl, da Frattini ad Alfano, che dopo aver spinto Monti a dimettersi ora gli chiedono di guidare la compagine dei moderati. Intanto sulla spinta di La Russa sta nascendo il centrodestra nazionale, dentro al quale forse confluiranno la Meloni e Crosetto. Ma che senso ha? Così come non ha senso da parte di Berlusconi insistere sulla richiesta al professore.
Anche l'altro ieri in televisione il Cavaliere ha ribadito che se Monti si candida lui si fa da parte. Ma la certezza e' che Monti, se scenderà in campo, non si fara' certo appoggiare dal Pdl e questo Berlusconi lo sa bene, ergo insiste perché spera di lasciare il cerino più a lungo possibile nelle mani del professore. 
Questo il quadro, fluido perché in continuo movimento. Intanto, in conclusione, vale la pena richiamare le parole del Papa che durante l'Angelus domenica ha ricordato che il primo obbligo dell'uomo da sempre è quello di compiere con onestà il proprio dovere, in particolare  bisogna osservare i comandamenti e fra questi chi ha incarichi  pubblici o riveste ruoli di potere, deve in primo luogo rispettare il settimo: "Non rubare".

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