mercoledì 13 luglio 2011

Sanità, le nuove regole

Editoriale di Radio Onda Libera del 12 luglio 2011

Oggi parliamo di sanità. Perché il consiglio regionale ha approvato a maggioranza le nuove regole relative alla nomina dei direttori generali e dei primari.
Le novità sono diverse e tutte decise dopo un percorso di confronto e anche di scontro non solo con l’opposizione, ma anche all’interno della stessa maggioranza.
Allora, innanzi tutto i direttori possono restare in carica per un massimo di 10 anni. C’è poi la possibilità di cambiarli in presenza di motivi gravi.
Non è passato invece l’emendamento, già bocciato in commissione, che mirava a far decorrere i dieci anni di durata dell’incarico di direttore generale dall’entrata in vigore della legge. Quindi i manager attuali che hanno alle spalle già un decennio di attività sarebbero fuori. Il discorso per Walter Orlandi dell’Azienda ospedaliera di Perugia in scadenza proprio questa settimana e l’anno prossimo per Vincenzo Panella dell’Azienda di Terni.
L’emendamento, presentato da Locchi (Pd), Buconi (Psi) e altri ha raccolto 15 sì, 11 no e le decisive cinque astensioni di Dottorini, Brutti, Goracci, Stufara e Barberini.
Questa bocciatura è uno scivolone della maggioranza, quasi un autogol, che si dimostra sempre più spaccata e divisa, riuscendo a mettere a rischio gli incarichi di manager di lungo corso.
Ma al di la del significato politico, nella sostanza Orlandi potrebbe essere riconfermato perché nei suoi incarichi precedenti ha avuto un'interruzione di una ventina di giorni. Per Panella se ne parlerà l'anno prossimo. 
Tornando alla nuova legge, è diminuita la discrezionalità dei manager nella scelta dei primari ospedalieri (ci sarà un limite di tre nomi, selezionati da una commissione tecnica composta su sorteggio, entro cui il direttore generale sceglierà i primari).
Ed è stata introdotta anche la necessità di una valutazione positiva sul loro operato prima di una conferma. Una sorta di pagella per chi ha in mano la gestione della gestione della sanità nella nostra regione.
Tutto sommato è una legge che rafforza la trasparenza delle procedure prevedendo la pubblicazione sui siti internet di Regione e Asl di atti, curriculum e provvedimenti relativi alle nomine. Questo è un aspetto importante perché trattandosi di una materia come la salute è sacrosanta la decisione di non vincolare i camici bianchi alla vicinanza politica.
In conclusione l'Umbria da oggi ha una nuova legge, sicuramente più rigorosa che predilige il merito e la professionalità, limitando le ingerenze della politica. Insomma va bene, anzi benissimo, una sanità con i conti in ordine, ma è interesse di tutti che si lavori anche per la qualità dei servizi.
Perché sulla sanità non dovrebbero mai essere fatti giochini e speculazioni. 

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