venerdì 8 luglio 2011

No ai rifiuti campani

Editoriale di Radio Onda Libera del 5 luglio 2011

L’argomento di oggi è l’immondizia. E ciò richiama subito alla mente l’immagine dei cassonetti stracolmi di rifiuti lungo le vie di Napoli. E proprio dalla Campania è arrivata la richiesta di aiuto per smaltire nelle altre regioni le tonnellate di spazzatura.
Dall’Umbria la risposta è stata negativa. L’assessore regionale all’ambiente Silvano Rometti ha spiegato  che delle sette discariche attive nella nostra regione quattro sono esaurite e tre lo sono quasi. Quindi spazio per accogliere i rifiuti di Napoli non ce n’è. Tra l’altro, ha fatto sapere sempre l’assessore, la Campania deve ancora saldare all’Umbria 1,2 milioni di euro relativi ad un aiuto dato nel 2008 sempre in tema di rifiuti.
I no intanto arrivano anche dall’Emilia Romagna, dal Lazio, dalla Lombardia e dalla Calabria, dove la gestione dei rifiuti è commissariata. Al momento l’unico sì certo arriva dalla Liguria, mentre la Toscana è possibilista ma chiede al governo di convocare tutte le regioni «chiarendo che ognuno deve fare la sua parte». No anche dalla Puglia di Vendola e orientate in questa direzione paiono essere anche Veneto e Sicilia.
Il primo commento potrebbe essere: alla faccia della solidarietà. Ma la riflessione deve essere più profonda. Il problema dei rifiuti in Campania, ma un po’ dappertutto, è un problema serio, un problema che investe l’economia, la salute e lo sviluppo dei territori. Ma è anche un argomento pericoloso perché sull’immondizia si costruiscono e prosperano anche business malvitosi.
Affrontare con superficialità o sottogamba la questione dei rifiuti vuol dire non saper amministrare, non avere lungimiranza, non pensare al bene delle comunità.
Fanno sorridere coloro, sia di destra che di sinistra, che hanno pensato in passato e pensano oggi di far sparire i cumuli di spazzatura in cinque giorni. La devono smettere di far finta di essere dei maghi dotati di bacchetta magica. Così facendo e ovviamente non mantenendo le promesse, rischiano di diventare solo ridicoli perché i rifiuti restano sempre lì, a fare coreografia, una brutta coreografia che danneggia il panorama di Napoli.
La questione dei rifiuti è destinata a scatenare polemiche. Sì o no al termovalorizzatore, sì o no e come alla raccolta differenziata, si o no all’incenerimento. Ogni volta che si sceglie una strada c’è il comitato ad hoc che protesta e scende in piazza oppure il partito di turno che verga il comunicato al vetriolo. Da parte degli amministratori servirebbe un po’ di coraggio per abbracciare una soluzione, qualsiasi essa sia, e percorrerla fino in fondo, anche se può apparire impopolare. E’ anche questo il prezzo che deve pagare chi governa.
Insomma sui rifiuti come su altre questioni, la gente chiede a chi ha responsabilità di governo di fare delle scelte.
Non scegliere può costare più caro e può fare più danni.

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