martedì 19 luglio 2011

L'Umbria dice no ai ticket sanitari

L’argomento di oggi è la sanità, o meglio i ticket previsti dalla manovra finanziaria (10 euro per la visita specialistica e 25 per i 'codici bianchi' di pronto soccorso). Insomma nuovi balzelli per le tasche dei cittadini. Ma l’Umbria, insieme ad altre sei regioni, si è ribellata al diktat della manovra e ai ticket immediati.
Ciò è possibile perché lo stesso testo di legge prevede che ogni amministrazione regionale possa decidere se e come applicarlo, fatta salva naturalmente la necessità di trovare la relativa copertura di bilancio.
E i "no" sono fioccati immediatamente. In prima fila l'Emilia Romagna, che ha giudicato la scelta di introdurre i ticket sbagliata e ingiusta", precisando che la manovra peserà sul servizio sanitario regionale per oltre un milione di euro alla settimana. Intanto, ogni provvedimento verrà sospeso per 15 giorni, per studiare misure alternative per la sanità emiliana.
Anche la Toscana si darà due settimane di tempo per mettere a punto interventi che permettano di sostenere le conseguenze dei tagli senza gravare sui cittadini più deboli, pensando, ad esempio, a forme di compartecipazione diversa in base all'età, alle patologie, al reddito.
Un secco no arriva anche dal Veneto, il cui governatore Luca Zaia ha affermato in modo categorico di non voler gravare sui contribuenti, forte anche di un bilancio in attivo. E picche anche dalla Sardegna, dal Trentino Alto Adige, dalla Val d'Aosta
Su posizioni simili, dicevamo, anche  l'Umbria, la cui presidente Catiuscia Marini ha definito il ticket "una misura ingiusta e iniqua che penalizza i cittadini, che incide indiscriminatamente sui portafogli di tutti e che danneggia il sistema sanitario pubblico, aprendo spazi verso quello privato''.".  Gli uffici regionali hanno già fatto le prime simulazioni di carattere economico, in considerazione che il taglio alla spesa sanitaria prodotto dalla manovra in Umbria è di circa 6 milioni di euro. Già all'attenzione della Giunta sono state presentate alcune misure alternative che saranno oggetto di successive e più approfondite valutazioni e di confronto con le altre Regioni, soprattutto con quante, come l'Umbria, hanno i conti in ordine e si sono già espresse per la sospensione del ticket. La Giunta regionale è orientata a valutare misure più eque e comunque finalizzate all'appropriatezza delle prestazioni sanitarie''.
La decisione della Regione di non gravare ulteriormente i cittadini di nuove tasse è stata giudicata positivamente sia dalle forze politiche, anche d’opposizione, e sia dai saindacati. Anche noi plaudiamo la scelta con una raccomandazione, di non dimenticare, oltre i conti, la qualità dei servizi sanitari.

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