venerdì 8 luglio 2011

La nuova riforma fiscale

Editoriale Radio Onda Libera del 28 giugno 2011
Oggi parliamo di tasse. Anche se l’argomento di per sé non fa venire il buon umore. Sono infatti trapelate le indiscrezioni sulla riforma fiscale e quindi visto che è un argomento che interessa le tasche di tutti i cittadini vale la pena fare qualche riflessione. Allora, la riforma è pronta ed è racchiusa in tre paginette che nelle prossime ore viene presentata al vertice di maggioranza.
Le novità sostanziali riguardano la riduzione delle aliquote irpef da 5 a tre (e calcolate al 20, al 30 e 40 per cento), l’innalzamento dell’iva dell’1 per cento  e l’abolizione dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, dal 2014. Quest’ultima vale quasi 40 miliardi di euro l’anno.  Le imposte sarebbero ridotte a 5  (Irpef, Iva, Ires, Irap e Imu).  
Nel documento di riforma viene anche prevista la soppressione dell'Ice, l'Istituto per il commercio estero.
Un’altra novità riguarda le rendite finanziarie e quindi i risparmi di tutti - Dovrebbe essere introdotta dal 2012 un'aliquota unica, probabilmente al 20% con l'esclusione dei titoli di Stato.
Il regime attuale prevede il prelievo del 12,5% su obbligazioni, titoli di Stato e guadagni di borsa, mentre sui depositi postali si applica il 27%.
Le reazioni a queste anticipazioni non si sono fatte attendere e come al solito sono di doppia natura.  - Da un primo calcolo pare che dall’abbattimento di alcuni balzelli, le famiglie risparmierebbero mediamente a titolo di imposta tra i 435 e i 573 euro. E’ questa è una bella novità.
Ma ce n’è anche una brutta e più pesante: l’aumento dell’iva di un punto penalizzerebbe i consumi e quindi i consumatori. L’incremento secondo l'ufficio studi Ancc-Coop, potrebbe infatti pesare per circa 290 euro sui consumi di una famiglia media italiana, e proporzionalmente ancor piú per una in difficoltà. I prodotti interessati all'aumento  sarebbero infatti quelli di largo consumo come carne, biscotti, cereali, zucchero, prodotti farmaceutici e bollette di gas ed elettricità.
Il piano disegnato è stato definito «interessante» dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. La leader degli industriali ha anche detto con cautela che per dare un giudizio di merito «bisognerà entrare nei dettagli e vedere dove si operano le riduzioni».    


Ma al di là dei tagli, l’importante che le tasse le paghino tutti e dappertutto, dal nord al sud passando per il centro, e che l’evasione fiscale sia combattuta seriamente e con tutti i mezzi. E che soprattutto a fronte del pagamento di tasse alla gente, alle famiglie, siano garantiti i servizi, possibilmente di qualità.

Insomma pagare le tasse non fa piacere a nessuno se il sistema è iniquo, se se ne pagano meno siamo più contenti, ma lo siamo ancora di più se le pagano tutti. Forse la vera rivoluzione starebbe  proprio nell’educare i cittadini, fin da piccoli, a considerare il pagamento delle tasse un dovere civico. Solo così un domani  non ci saranno più evasori e avremo una pressione fiscale più giusta.

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