giovedì 14 luglio 2011

Il turismo invoca interventi urgenti

 Editoriale di Radio Onda Libera del 14 luglio 2011

Turismo, una risorsa d’oro per la nostra regione. Eppure le cose non vanno bene. A lanciare l’allarme con tanto di conti in mano è la Federalberghi-Confcommercio. Tutto parte dal movimento di arrivi e presenze in Umbria nei primi cinque mesi dell’anno.
Ed è proprio l’ultimo dato statistico disponibile, quello di maggio, che fa “inciampare” la fragilissima ripresa registrata da gennaio ad aprile 2011 (intorno al 7%) rispetto allo scorso anno.  Con i dati di maggio, la variazione percentuale delle presenze turistiche negli alberghi umbri scende ad appena l’1,47%: troppo poco se si pensa che il confronto è con il 2010, anno terribile per il turismo.
Ma cosa ci dicono i numeri? I dati fino a maggio ci dicono che il comprensorio di Assisi non decolla, nonostante i risultati più soddisfacenti registrati fino ad aprile; che va ancora peggio all’area del Perugino; che sono in una condizione di interessante controtendenza i comprensori di Spoleto e Todi; che persistono le difficoltà dell’Orvietano, dell’Eugubino e del Trasimeno.
In quest’ultimo, ad esempio, l’elemento di maggiore criticità è stato la componente dei turisti italiani, che aveva tenuto fino allo scorso anno, ma nel 2011 sembra non considerare più questo territorio come attraente meta turistica.
La sensazione – sottolinea Giorgio Mencaroni, presidente della Federalberghi – è che a muovere la situazione di stallo che stiamo registrando non bastino quest’anno nemmeno i grandi eventi dell’estate umbra. Su questo aspetto ci riserviamo una riflessione una volta acquisiti i dati certi.
Insomma in giro c’è preoccupazione e tanta, non solo per questa stagione turistica ma in generale per il futuro del settore.
E’ necessario mettere a punto iniziative forti e condivise – a questo punto non più rinviabili – per dare una scrollata al settore. Occorre un piano strategico di sviluppo per il turismo, che guardi al futuro, che ci dica dove andare, con la definizione precisa di obiettivi e risultati.
Chi governa ha la responsabilità di fare al più presto qualcosa per far sì che questo settore si rialzi. La materia prima, le bellezze naturali e artistiche, ci sono tutte. L’Umbria è un museo a cielo aperto. Quello che manca, visti i dati, è una programmazione per valorizzare e veicolare il pacchetto Umbria nella sua complessità.
Si prenda esempio dalle Marche che hanno investito su un testimonial d’eccezione come Dustin Hoffman e soprattutto ci hanno creduto e ci credono nel turismo come risorsa da valorizzare.

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