venerdì 22 luglio 2011

La politica è veramente cara

Editoriale Radio Onda Libera del 22 luglio 2011

I costi della politica sono un argomento di attualità, di estrema attualità e discussione in tutte le sedi. Proprio in un momento così particolare, di grande crisi, con i cittadini tartassati da ulteriori balzelli grazie all’ultima manovra economica. Nel Paese sta crescendo forte un sentimento di indignazione, di protesta per gli eccessivi privilegi di cui godono i nostri politici.
L’Italia spende per la politica più di ogni altro Paese al mondo in proporzione alla popolazione.


Negli ultimi dieci anni i costi per far funzionare la macchina politica sono aumentati del 40%. Troppi livelli, troppi eletti nelle assemblee, troppi capitoli di spesa pubblica che non solo comportano un aggravio, una moltiplicazione dei costi, ma anche spesso e volentieri una paralisi decisionale, con serie conseguenze in tutti gli ambiti.
La classe politica costa alle tasche dei cittadini italiani qualcosa come 24,7 miliardi di euro. E veniamo a qualche numero di casa nostra: ogni umbro nel 2010 ha speso 304 euro per pagare le spese della politica in riferimento alla Regione e alle due Province. I conti li ha fatti la Uil dell’Umbria con un’interessante analisi diffusa qualche mese fa.
Un altro capitolo riguarda i vitalizi, le pensioni d’oro di chi ha svolto un mandato o più di uno in una delle assemblee legislative. Tra gli ex parlamentari umbri ce ne sono una decina  che hanno maturato il diritto di percepire il famoso vitalizio, quella sorta di colpo di fortuna che distingue un comune cittadino da un eletto dal popolo che, solo per questo, a fronte di 5 anni di contributi ha diritto a un assegno minimo di circa 3.000 euro al mese fino ai 7-8mila. La pensione si incassa quando si compiono 65 anni o 60 per chi fa due legislature e per tutto il resto della vita. Ovviamente chi è ancora in carica non lo percepisce. Beh, ci mancherebbe pure questa. Sarebbe veramente un oltraggio alla decenza.
Le pensioni degli ex consiglieri regionali umbri, 93 in tutto, costano al mese oltre 250mila euro e all’anno più 3 milioni.
Cifre spaventose, che sono un insulto alla gente comune che oggi come oggi vive in condizioni di ristrettezze e moltissime famiglie non arrivano alla terza settimana.
Questo dei costi della politica è un tema che di volta in volta torna alla ribalta. Sarebbe il caso che finalmente la classe politica si rendesse conto che la gente non ne può più di privilegi,benefit, vitalizi e indennità d’oro. E sarebbe auspicabile che gli eletti del popolo tornassero a considerare la politica come un servizio alla collettività e non un modo per sistemarsi per tutta la vita.

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