mercoledì 27 luglio 2011

Sanità, convenzione e assessore

Editoriale Radio Onda Libera del 27 luglio 2011

Parliamo di sanità perché sono successi due fatti importanti per l’Umbria.
Il primo, è stata siglata la convenzione tra la giunta regionale e l’università di Perugia. L’intesa che copre il triennio 2012-2014 ha stabilito una serie di obiettivi: legare in maniera coordinata assistenza, didattica e ricerca in formule organizzative adeguate a completare lo sviluppo del polo unico ospedaliero-universitario di Perugia e a potenziare e qualificare ulteriormente l'offerta universitaria dell'azienda ospedaliera di Terni.

L’impegno finanziario da parte della regione è di 1,3 milioni di euro l’anno.
Nel patto siglato ci sono assunzioni di responsabilità per riorganizzare il servizio sanitario regionale, la novità più rilevante è la previsione di attività assistenziali coordinate tra le due aziende ospedaliere e la rete territoriale delle strutture sanitarie, attivando anche, a questo scopo, i dipartimenti interaziendali. Per Terni, l'intesa impegna l'Università a garantire dal prossimo anno accademico la piena funzionalita' della nuova sede di medicina.
Il secondo fatto riguarda la nomina dell’assessore alla sanità. Si tratta di Franco Tomassoni, che lascia la delega al bilancio al collega Gianluca Rossi che a sua volta consegna lo sviluppo economico a Vincenzo Riommi. Un rimpastino in piena regola che va a coprire il posto vacante della sanità dopo quasi nove mesi.
La presidente della Regione Catiuscia Marini ha tenuto la sanità fino alla firma della convenzione, infatti i due eventi erano legati a doppio filo. E da oggi la squadra di Palazzo Donini è reintegrata e nella sua piena funzionalità.
Fin qui il racconto dei fatti accaduti che ci hanno indotto a parlare di sanità. Ma due-tre cose vanno dette perché trattiamo un argomento di grande importanza per la comunità, per tutti noi. La tutela della salute è un imperativo categorico a cui nessun amministratore può abdicare e soprattutto va seguita con estrema attenzione e massimo scrupolo.
La garanzia di una sanità pubblica efficiente è un indice di buon governo, di etica dell’amministrazione. E tutti sappiamo in questo momento quanto bisogno c’è di servizi sanitari che funzionano, capaci di dare risposte tempestive ai bisogni della gente. In un momento particolare come questo attuale, in cui si parla di ticket e miniticket, c’è necessità di standard di qualità, di eccellenze dei camici bianchi. Trascurare quest’aspetto significa essere non solo poco lungimiranti perché i cittadini emigrano verso altri ospedali, ma anche indegni di governare. Perché sulla pelle della gente non si debbono fare mai speculazioni, andrebbe sempre privilegiato il criterio del merito, della capacità.

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