giovedì 28 luglio 2011

Dilagano i casi di stalking

Editoriale Radio Onda Libera del 28 luglio 2011

Lo stalking è un termine ormai entrato nel linguaggio comune anche perchè la cronaca quotidiana registra ogni giorno processi e denunce di violenza. Due i casi nelle ultime ore. 
Il primo è un calvario iniziato nel 2006, un uomo ha cominciato a tempestare di molestie la sua donna e il suo nuovo compagno. In questi giorni il fatto è approdato nell’aula del tribunale e davanti ai giudici sono stati raccontati gli innumerevoli episodi di tormenti telefonici, di insulti, molestie, pedinamenti e perfino minacce di morte. L’udienza è stata aggiornata a febbraio del 2012. I tempi della giustizia dovrebbero essere più ridotti perché una giustizia lenta e tardiva non è giustizia. A maggior ragione per questo tipo di reati.
 
Il secondo caso riguarda un cinquantenne già arrestato una volta, sempre per stalking. La donna si è rivolta alle forze dell’ordine chiedendo protezione. Anche in questo caso il clisce è uguale, minacce, offese e atti persecutori. Per ora l’uomo è in carcere ma conoscendo le leggi non è escluso che presto sia di nuovo a spasso.
Ecco abbiamo voluto parlare di questi due episodi concreti per raccontare come un reato fastidioso continua a crescere con numeri vertiginosi.
Stalking è un termine inglese che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo nei confronti di un'altra persona, perseguitandola e ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità.    
La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti ed intrusioni nella vita privata.   
Il persecutore o stalker può essere un estraneo, ma il più delle volte è un conoscente, un collega, o un ex-compagno o ex-compagna che agisce spinto dal desiderio di recuperare il precedente rapporto o per vendicarsi di qualche torto subito.    
In Italio lo stalking come reato è stato introdotto nel 2009 con il decreto Maroni e prevede una pena base che va da sei mesi a 4 anni.     
 Ma quello che va sottolineato davanti ai reati di stalking è che una volta accertata la responsabilità dell’autore deve sussistere la certezza della pena, quindi chi sbagliato deve pagare, ma deve anche esistere la protezione delle vittime dello stalker che a causa degli atti intimidatori sono costrette a convivere con la paura. Sono incalcolabili dal punto di vista psicologico le conseguenze per coloro che si trovano in situazioni del genere. Oltre al danno non costringiamole a subire anche la beffa. Di una legge e di chi la applica che tutela i colpevoli e non le vittime.

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