sabato 30 maggio 2015

Un errore non andare a votare

Editoriale Radio Onda Libera del 29 maggio 2015

Elezioni regionali 2015: il conto alla rovescia è iniziato, siamo in dirittura d'arrivo. Domenica fino alle 23 si voterà per il rinnovo di sette Regioni, si voterà per eleggere i nuovi presidenti e consigli regionali. Un test importante, un test il cui risultato è stato accompagnato in questa campagna elettorale da pronostici tennistici, tipo 6 a 1, 4 a 3 e da frequenti visite dei leader nazionali e ministri nei territori. In Umbria sono arrivati a distanza di poche ore sia Renzi che Berlusconi e Salvini ormai è un habitué, con quattro visite a suo favore.
Quello di domenica, comunque, sarà un importante banco di prova per il governo, a un anno di distanza dall’exploit delle Europee, in cui il Pd sfiorò addirittura il 41% su base nazionale. Questa volta, però, si gioca un’altra partita, anzi a ben vedere le sfide saranno sette e con i medesimi protagonisti: da una parte, l’esecutivo di Matteo Renzi e i suoi candidati, mentre dall’altra tutte le forze politiche – alcune anche alleate di governo – che cercano di mandare un segnale nazionale con i propri candidati su base locale e regionale. In aggiunta, si rinnoveranno anche le amministrazioni di 742 Comuni in tutt'Italia.
Questa la panoramica alla vigilia del test elettorale. Ora parliamo del grande timore che incombe su queste elezioni, e cioè l'astensionismo. Dai sondaggi ai bookmaker, la percezione è che le urne non saranno particolarmente affollate. La gente è distaccata, disaffezionata alla politica, pensa che sia inutile andare a votare perché tanto i partiti sono tutti uguali e non cambia nulla.
Al di là delle convinzioni e del grado di sfiducia verso questa classe dirigente, su cui si può anche essere d'accordo facendo attenzione a non fare di tutta l'erba un fascio come si suol dire, l'errore a nostro avviso più grosso del sentimento di scollamento è proprio di non andare a votare. Perché il voto è un diritto e un dovere civico, perché è l'unico strumento di cui disponiamo come cittadini per affermare la democrazia. A prescindere dai propri orientamenti e dalle proprie simpatie, la speranza di cambiare qualcosa passa attraverso il voto. Per cui sfatiamo le previsioni e facciamo registrare un'alta percentuale di affluenza. Per il bene del Paese, per il bene comune.


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