sabato 30 maggio 2015

Volata finale verso il voto

Editoriale Radio Onda Libera del 25 maggio 2015

Parliamo di elezioni. E' la settimana del rush finale, gli ultimi giorni di campagna elettorale. Domenica prossima si voterà in sette regioni, compresa l'Umbria, dove sono in corsa otto candidati a presidente, appoggiati da un totale di sedici liste per 319 aspiranti consiglieri regionali. Oggi è previsto l'arrivo di Berlusconi e di Salvini, il leader della Lega è la terza volta che arriva in Umbria, venerdì prossimo sarà la volta di Matteo Renzi.
Insomma la solita passerella di big nazionali, parecchi anche i ministri che si sono visti, perché il test del 31 maggio, volenti o nolenti, avrà riflessi sul quadro politico dei prossimi mesi e forse anche dei prossimi anni.
Veniamo ai pronostici: si sventolava qualche tempo fa un 6 a 1 per la maggioranza di governo, per il Partito democratico in particolare, mentre ora le previsioni si sono molto ridimensionate con un 4 a 3. Comunque andrà a finire questa partita, Renzi le regionali dovrebbe vincerle, la differenza sta nel risultato. E c'è chi tra i suoi ministri si è affrettato a dire che l'esito del voto non influenzerà il futuro del governo. Un timore o anche un modo per esorcizzare e monetizzare un verdetto più largo.
Di certo Renzi e i suoi si sono messi pancia a terra, con il turbo innescato, a fare campagna elettorale in giro per l'Italia, soprattutto in quelle regioni a rischio come Liguria e Campania dove abbondano le polemiche sugli impresentabili in lista. Un tour de force tra interviste, comizi, incontri e strette di mano, con il quale Renzi prova a trasformare l'appuntamento elettorale in un plebiscito su di sé e sul suo governo. Le ripercussioni di questo voto saranno diverse, a cominciare dalla verifica della forza di Salvini, che potrebbe essere nel futuro prossimo l'anti Renzi. Certo, se il Pd ne uscirà con le ossa rotte qualche interrogativo Il premier dovrà porselo, ricordando che qualche anno fa un suo predecessore, D'Alema, lasciò Palazzo Chigi per la sconfitta del suo partito alle regionali. Ma erano altri tempi quelli. Allora la gente andava a votare, questa volta a far paura davvero è l'astensionismo. Ma questo è un'altra storia.


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