venerdì 22 maggio 2015

Mattarella dà l'esempio, i papponi no

Editoriale Radio Onda Libera del 18 maggio 2015

Oggi parliamo di pensioni e vitalizi con due notizie, una bella e una brutta. Cominciamo da quella bella. Il presidente della Repubblica ha deciso di non cumulare le sue pensioni e di limitare il tetto del suo stipendio da capo dello Stato a 240mila euro, fissato da una legge per gli stipendi dei funzionari pubblici. Mattarella ha anche disposto lo stesso divieto di cumulo per i funzionari che lavorano al Quirinale.
Il capo dello Stato non era tenuto a fare questo taglio perché la legge lo salvaguardava, invece lui appena eletto, perché la decisione è di febbraio, senza clamore ha deciso di ridursi i compensi. Secondo le stime, questo taglio porterà un risparmio di qualcosa come tre milioni di euro l'anno, e scusate se è poco.
Ovviamente tale decisione ha raccolto l'ammirazione di molti, anche la nostra. Perché finalmente c'è un politico che parla e mantiene, e fa qualcosa nell'interesse della collettività. Bravo Mattarella.
Ora veniamo alla notizia brutta. Il quotidiano Libero sta facendo da qualche giorno un'inchiesta sui "papponi dello Stato", vale a dire su coloro che vivono di pensioni stratosferiche a spese dei contribuenti perché hanno versato 10 e stanno riscuotendo di vitalizio 100, 1.000, 10.000, 100.000. Un sistema ingiusto e indecente, pensando ai tantissimi pensionati che percepiscono una pensione misera e faticano a sopravvivere, a mettere insieme il pranzo con la cena. Un sistema che fa indignare e fa incazzare leggendo quelle differenze tra il versato dei contributi e il percepito dei vitalizi. Parliamo di centinaia di migliaia di euro, di milioni. Tutto sulle spalle della collettività.
La conclusione quale è? E' che Mattarella ha agito nell'interesse dei cittadini, i papponi a danno dei cittadini.


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