venerdì 22 maggio 2015

Calcio e illeciti, ci risiamo

Editoriale Radio Onda Libera del 19 maggio 2015

Un altro scandalo nel mondo del pallone, un altro calcioscommesse, un'altra inchiesta su partite truccate. Che stavolta colpisce la stagione in corso della Lega Pro e della serie D e che rischia di riscrivere la geografia dei campionati che verranno. Una vasta operazione della polizia ha preso avvio poche ore fa, all’alba,  er eseguire gli ordini emessi dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia presso la procura di Catanzaro, che riguardano, tra gli altri, anche presidenti, dirigenti di club e calciatori.
Ben 50 sono i fermi disposti dagli inquirenti mentre quasi 80 risultano essere le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta che trae origine da una cosca calabrese legata alla ‘ndrangheta. ‎Le squadre coinvolte sono circa una trentina, in maggioranza di Lega Pro, decine gli incontri combinati nei due campionati. I club fanno parte di tutti e tre i gironi della ex serie C: nord, centro e sud. Alcuni di essi sarebbero addirittura impegnati nei playoff per la promozione in serie B e nei playout per rimanere nella categoria anche il prossimo anno; altri ancora invece avrebbero anche una storia calcistica di un certo prestigio.
Il lavoro dei magistrati ha portato alla luce, nel corso di questi mesi, una fitta rete di giocatori, allenatori e dirigenti di società che si è rivelata essere particolarmente attiva - assieme a personaggi appartenenti a due distinte organizzazioni criminali - nel combinare le partite, alterandone i risultati, e nell’investire il denaro nei circuiti illegali delle scommesse, in Italia e in diversi paesi esteri. L’inchiesta sta interessando ben 10 regioni: Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria. l'Umbria pare risparmiata. I dettagli di tutta l’attività investigativa, con i nomi dei fermati e dei club accusati, si conosceranno in giornata.
Qualche considerazione, tenuto conto che questa nuova inchiesta sul calcioscommesse va ad aggiungersi a quella della Procura di Cremona che soltanto tre anni fa - come si ricorderà - scoperchiò un inquietante giro di scommesse clandestine, protagonisti squadre, tecnici e calciatori di serie A e B. Certo, di parole non ce ne sarebbero tante, ma salvaguardando sempre la presunzione di innocenza per tutti gli indagati qualora il sistema fosse accertato e confermato, la prima reazione sarebbe di indignazione, di forte indignazione, perché l'ennesima inchiesta va a sporcare il mondo dello sport, va a deturpare quegli ideali che sono alla base di chi abbraccia una disciplina sportiva e che dovrebbero essere di esempio per le nuove generazioni, per i ragazzi che sognano di diventare famosi come Totti o Ronaldo.
Nella giornata di oggi assisteremo alle solite dichiarazioni, al solito ritornello di condanna, poi tutto torna del dimenticatoio, grazie ai tempi lunghi della giustizia. Ma in questo caso oltre a quella ordinaria c'è la giustizia sportiva. Allora, qualora ci siano riscontri si applichino sanzioni severe, severissime. Oppure si sospendano i campionati per una stagione. Di calcio malato e di altri scandali questo Paese non ne ha proprio bisogno.

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