mercoledì 28 gennaio 2015

Un politico per il Quirinale

Editoriale Radio Onda Libera del 28 gennaio 2015

La partita del Quirinale monopolizza la scena politica e più si avvicina il momento della riunione del Parlamento in seduta comune per procedere alla prima votazione, domani pomeriggio alle 15, più si infittiscono gli incontri e le consultazioni per trovare un nome condiviso. Le novità delle ultime ore raccontano di Berlusconi che ha disertato la riunione con Renzi al Nazareno, mandandogli i capigruppo di Camera e Senato, e i faccia a faccia con il Nuovo centro destra di Alfano.

Tutti hanno concordato sull'identità del successore di Napolitano: deve essere un politico e non un tecnico, deve avere un'immagine di caratura internazionale.
Tutti abbottonati sul nome anche perché oggi è un'altra giornata di contatti con tutte le altre forze dell'arco costituzionale, compreso un incontro con Berlusconi. L'accordo tra Renzi e Forza Italia è stretto e solido e riguarda il metodo, domani e venerdì si voterà scheda bianca e da sabato, quando servirà una maggioranza più "leggera", potrebbe essere la volta buona sul nome che si deciderà in queste ore.
E vediamoli questi nomi che si fanno del prossimo inquilino del Quirinale. Da Amato a Mattarella, alla Finocchiaro, ma anche Prodi portato pare dai grillini, e anche i candidati renziani con Chiamparino, Fassino e Del Rio.
Di certo, infatti, il premier punterà su un nome solo, annunciato probabilmente domani, ma da votare solo alla quarta votazione. Un nome che possa convogliare su di sé i 505 voti necessari, ma che non avrebbe la maggioranza di due terzi (672 sì) richiesta dai primi tre voti. Per questo l'ordine di scuderia dato a Pd e Forza Italia è quello di votare scheda bianca ai primi tre scrutini.
Due sono i rischi che Renzi non vuole assolutamente correre: superare il quinto scrutinio per mandare in porta la palla e trovarsi a gestire il caos di candidati che impazzano in Parlamento e che vengono bruciati e anche impallinati. Come successo due anni fa con Prodi e Marini. Sbagliare è umano, perseverare sarebbe diabolico.

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