lunedì 19 gennaio 2015

In pensione guadagna più di Obama

Editoriale Radio Onda Libera del 19 gennaio 2015

Caso Cartasegna e caso Capanna, due casi senza precedenti. Due casi che attirano vergogna. L'ex avvocato del Comune di Perugia è un super pensionato, intasca qualcosa come 650mila euro l'anno. Una cifra spaventosa, impressionante. Tanto per fare qualche paragone, il doppio di Obama, il triplo della Merkel.
E' una storia vecchia di qualche mese, già uscita sui giornali locali, ora è balzata agli onori della cronaca nazionale e finalmente anche l'Inps decide di muoversi, di aprire un'inchiesta sulla pensione d'oro che batte tutti i record congelando il ritocco, il decimo, al rialzo. Parentesi: certo l'istituto di previdenza non brilla in prontezza di riflessi. L’idea dei legali dell’Inps è che potrebbe esserci stato un "difetto giurisdizionale" e cioè che non doveva essere il Tar a decidere 18 anni fa, quando venne emessa una sentenza che lo ha reso di fatto il pensionato più ricco che si conosca, ma la Corte dei Conti. Quindi la partita potrebbe riaprirsi del tutto e dover ripartire da zero.
Ma gli aspetti che riguardano l’ex dipendente del Comune di Perugia sono molteplici. Dopo che nello scorso anno Cartasegna ha presentato un conto al Comune da 472mila euro, l’ente ha attivato una commissione e adesso il dilemma è anche se rimuoverlo dalle cause che sta trattando. Ma in quel caso il Comune dovrebbe pagare dai 120 ai 150mila euro.
Le responsabilità di tutto questo non ci sono dubbi cadono tutte sull'amministrazione  pubblica, quella precedente a onore del vero.
Una vicenda veramente imbarazzante, ma ce n'è un'altra, altrettanto imbarazzante. Riguarda il presidente del Corecom umbro Mario Capanna, che si è dimesso per non perdere il vitalizio che prende come ex consigliere regionale della Lombardia.
L'ex leader dei sessantottini ed ex leader di Democrazia Proletaria ha fatto ricorso contro il taglio del vitalizio, per paura di perdere quello che loro considerano “un diritto acquisito” ma che molte persone considerano uno dei tanti privilegi della Casta (sì, proprio la stessa contro cui, sotto altre definizione, i sessantottini e i loro eredi si sono scagliati).
La difesa di questo privilegio è scandalosa quanto continuare a prevederlo nel nostro ordinamento. Ed è ancora più scandaloso quando a pensare al proprio portafogli è chi un tempo ha incarnato ben altri valori.


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