mercoledì 28 gennaio 2015

C'è un passato da non dimenticare

Editoriale Radio Onda Libera del 27 gennaio 2015

Oggi è la giornata della memoria. Una ricorrenza internazionale per ricordare le vittime dell'Olocausto, la più grande tragedia e bruttura dell'umanità. Gli appuntamenti e gli eventi si susseguono in tutti i Paesi e a tutti i livelli, tra film, fiction, musica, documentari e testimonianze. Tutti finalizzati a raccontare, a far conoscere quello che successe settant'anni fa nei campi di concentramento, quello di cui fu capace una razza nei confronti di un'altra, quello che furono capaci degli uomini nei confronti di altri uomini solo perché ebrei, rom, oppositori politici.
Un orrore senza fine che ogni anno non possiamo e non dobbiamo dimenticare, perché "chi dimentica è colpevole". Guai poi a non trasmettere alle giovani generazioni il senso e il significato della memoria: ecco perché sono benvenute le tantissime iniziative che oggi è in settimana vengono organizzate nelle scuole.
Dio solo sa quante atrocità sono state commesse in quegli anni, quindi ben venga la giornata della memoria ma ci piacerebbe che delle stragi compiute dai nazisti e non solo se ne parlasse più spesso, non solo il 27 gennaio. Sarebbe giusto dar conto e ricostruire la storia più spesso di quanto non si faccia per far conoscere al mondo l'immane dolore vissuto da generazioni, anche durante l'anno, più volte l'anno. Ma sarebbe anche giusto raccontare quello che accade ancora oggi nel mondo, vicino ai nostri Paesi, dove esistono ancora guerre e sopraffazioni di un popolo su un altro, dove esistono dolore e morte, dove esistono fame e povertà.
La giornata della memoria per ricordare sì il passato, ma anche per non dimenticare il presente. Per non chiudere gli occhi o voltarsi dall'altra parte quando accade più o meno, seppur in tempi diversi e con motivazioni diverse, quello che accadde nell'altro secolo. Chi non ha memoria non può costruire il futuro.


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