mercoledì 10 settembre 2014

La droga ha fatto un altro morto

Editoriale Radio Onda Libera del 10 settembre 2014

La droga che continua a uccidere. Da registrare un altro morto, un'altra vittima. La scoperta è stata fatta ieri pomeriggio a Perugia, in pieno centro, in un luogo verde. L'uomo è un tunisino noto alle forze dell'ordine come tossicodipendente. Non sono affatto chiare le cause del decesso, l'ipotesi più accreditata, al termine del sopralluogo della polizia e del medico legale, è che lo straniero sia morto per overdose. Comunque entro domani sarà effettuata l'autopsia per sciogliere ogni dubbio. 
In un primo momento si era pensato anche all'omicidio perché l'uomo aveva il volto putrefatto e alcune lesioni sulle mani, ma dopo la ricognizione esterna si propende quasi con certezza per una morte causata dagli stupefacenti, morte che risalirebbe ad almeno 48 ore fa stando allo stato di decomposizione del cadavere.
Fin qui la notizia di cronaca. Ora qualche considerazione. La droga continua a fare vittime, continua a uccidere. Il problema, chiamiamolo così, non è sparito perché la cittadinanza ha organizzato una cena davanti al sagrato della cattedrale. Ma questo non lo pensavano, non lo potevano pensare, né gli organizzatori, né chi vi ha partecipato sabato scorso.
La diffusione della droga non si sconfigge con una cena antispaccio o con qualche iniziativa sporadica per sensibilizzare la gente. No, la droga che è anche un problema di ordine pubblico ma non solo, si può eliminare facendo calare l'offerta o eliminando la domanda. Sappiano tutti, senza farci illusioni, che il fenomeno non si abolisce con la bacchetta magica ma è altrettanto vero che con delle politiche appropriate che allontanino gli spacciatori dai quartieri della città si possono bonificare le aree e soprattutto restituire quella sicurezza e quella tranquillità che una volta Perugia aveva.
Insomma per debellare la droga ci vuole innanzi tutto la volontà di farlo e ciò vuol dire idee e progetti per far rivivere i centri della città, insieme ovviamente a un'accurata opera di controllo e vigilanza. Solo lavorando in queste due direzioni la droga può essere combattuta, se ne manca una l'obiettivo non potrà essere raggiunto. E Perugia continuerà a essere identificata come la capitale della droga.


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