mercoledì 24 settembre 2014

Il lavoro che uccide non è lavoro

Editoriale Radio Onda Libera del 17 settembre 2014

Ancora un incidente mortale sul lavoro. Sempre a Terni. E' la seconda vittima in pochi giorni. L'ultimo si è verificato ieri all'interno del centro di finitura della Thyssen Krupp, l'acciaieria al centro dell'attenzione in questo periodo per il pesante taglio di personale che l'azienda vuole fare. A perdere la vita è stato Enrico Pezzanera, 62enne titolare di una ditta esterna di autotrasporti, colpito in pieno da rottami di ferro in fase di movimentazione.
L’uomo, originario di Fratta Todina e ternano d’adozione, è stato raggiunto con una violenza tale che il materiale ferroso lo ha letteralmente decapitato. A rendere ancora più agghiacciante la dinamica c’è un dettaglio: a manovrare il "ragno-calamita" che lo ha travolto e ucciso c’era il figlio 25enne, insieme al quale lavorava e gestiva l’azienda di famiglia. La magistratura ha aperto un'inchiesta per accertare con precisione come sono andati i fatti.
La notizia della tragedia ha fatto il giro di Terni e ovviamente della regione. Cordoglio e vicinanza sono stati espressi dal management dell'azienda e come al solito da tutte le istituzioni. Ad annunciare una presa di posizione forte sono stati i sindacati di categoria, che hanno proclamato uno sciopero immediato compreso il turno di notte. Non sono mancate le note polemiche: la Cgil e l'Ugl criticano la tenuta delle relazioni con l'azienda e chiedono di definire un protocollo sugli appalti che regoli anche e soprattutto adeguati strumenti di sorveglianza e di tutela per i lavoratori.
Purtroppo, ogni volta che accadono simili tragedie si susseguono simili discorsi. Sembra una cantilena, un ritornello recitato quasi più per aggiustarsi la coscienza che per condurre una vera battaglia di diritti. Morire sul lavoro non deve essere più accettato da nessuno, dai politici che hanno il dovere di fare le leggi, dai sindacati che devono difendere i diritti dei lavoratori, dalle famiglie e dai cittadini che vengono colpiti dai tutti.


Nessun commento:

Posta un commento