Editoriale Radio Onda Libera del 5 maggio 2014
Il Perugia dopo nove anni è tornato in serie B. Un successo che porta la firma di Moscati, per la cronaca i biancorossi hanno vinto 1 a 0 contro il Frosinone, ma è un successo dell'intera squadra, dell'allenatore Andrea Camplone che ha saldato il debito con la città (un anno fa sfumò la promozione ai play off) e della società che ci ha creduto e ha fatto il miracolo di riportare allo stadio oltre ventimila persone.
Dopo la partita bellissima la festa dei tifosi nel centro storico di Perugia dove tra le bandiere con il Grifo e i cori inneggianti alla squadra hanno atteso l'arrivo dei giocatori che hanno voluto condividere con la città la grande gioia per il traguardo raggiunto. Il cammino che ha portato a questo trionfo è stato incerto ma esaltante perché si è dovuto attendere l'ultima partita e il Perugia ha vinto perché è riuscito a non mollare mai, né in termini di concentrazione, né di impegno fisico. Insomma complimenti a tutti, soprattutto a chi ci ha creduto fino all'ultimo, anche se il sostegno è arrivato negli ultimi mesi. La scusante è che troppe volte i tifosi sono stati delusi da vicende che con il calcio nulla hanno a che fare dagli scandali del calcioscommesse ai fallimenti.
Questa promozione arriva in un momento particolare, all'indomani degli scontri a Roma per la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, e induce a riflettere su come si fa a rovinare con la violenza un appuntamento sportivo, una partita dove dovrebbero essere esaltati i valori della lealtà, del rispetto, della competizione.
Comunque tornando a noi, si può dire che la giornata di ieri potrà essere ricordata nella storia come la festa biancorossa e questa città, con il suo passato calcistico, si merita senza dubbio una squadra che militi nel calcio che conta, ai massimi livelli. Peccato per la sconfitta della Pallavolo Sir nella finale scudetto, altrimenti il successo sarebbe stato completo e avremmo potuto dire che l'Umbria è solo biancorossa.
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