venerdì 9 maggio 2014

Non è facile il cammino delle riforme

Editoriale Radio Onda Libera del 7 maggio 2014

Riforme, la strada è irta di ostacoli. Il governo prima è andato sotto sull'eleggibilità diretta dei senatori, poi ha incassato il via libera al suo disegno di legge come testo base dei lavori della commissione per la riforma costituzionale, con i sì anche di alcuni esponenti di Forza Italia. E' la conclusione di una lunga giornata di trattative, di confronto anche duro e di battaglia a colpi di ordine del giorno. 

Il voto è arrivato circa mezz'ora dopo che la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama aveva approvato per un solo voto l'ordine del giorno di Roberto Calderoli che prevede senatori eletti "in ogni regione", bocciando di fatto il documento della Finocchiaro che doveva fare propria la proposta del governo di un Senato non elettivo. Il testo non è inficiato dall'ordine del giorno approvato, ma il voto della Commissione è comunque uno smacco per la maggioranza, dopo che il ministro delle Riforme Boschi aveva detto che l'esecutivo "non cederà ai ricatti di Calderoli".  Pare che durante i lavori il ministro abbia ventilato le dimissioni se il testo fosse stato cambiato. E questo, se vero, sarebbe un messaggio alla minoranza del Pd. 
La verità vera è che il governo sul Senato è stato salvato da Berlusconi. E questo farebbe leggere meglio le frasi abbozzate dell'ex Cavaliere sul fatto che potrebbe entrare in maggioranza. Ma meglio non soffermarsi sulle chiacchiere, che in questo periodo di campagna elettorale se ne sprecano tante, e riflettere sul cammino delle riforme che non è affatto semplice. E questo lo si sapeva. Perché è difficile se non impossibile pensare che la classe politica possa ridursi da sola qualche privilegio, possa essere rottamatrice di se stessa. Essendo lontana dalle esigenze e dai problemi dei cittadini, i politici faranno resistenza fino all'ultimo pur di non perdere qualche rendita di posizione, quindi sono pienamente comprensibili i tentativi di agguato alle riforme. Ma non giustificabili perché la gente e' lontana da questa politica ma non è distratta. E probabilmente il 25 maggio si regolerà di conseguenza.

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