Ormai ci siamo. Quasi. Due giorni e domenica si aprono le
urne. La campagna elettorale è alle sgoccioli, stasera si chiude. L'incognita principale è l'affluenza ai seggi. La
disaffezione nei confronti della politica potrebbe portare a un'astensione
record, addirittura pari o superiore al 40 per cento. Il distacco tra i partiti e la gente è enorme, cresciuto
di elezione in elezione. E riguarda tutti gli schieramenti, da destra a
sinistra, che in questi anni non sono riusciti a intercettare la fiducia di chi
si è trovato faccia a faccia con una crisi economica senza precedenti.
In ciò
si è inserito l'apprezzamento verso Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle. E ultimamente c'è parecchio ottimismo tra i pentastellati
che sentono la vittoria a portata di mano. L'aria non è invece delle migliori
dalle parti del Nazareno e di Palazzo Chigi dove c'è tanto nervosismo per un
probabile sorpasso tanto che il premier Renzi sta mettendo le mani avanti
dicendo che anche in caso in cui il Pd arrivasse secondo non si dimetterebbe. Ad Arcore le cose vanno addirittura peggio. Silvio
Berlusconi teme di non riuscire questa volta a risollevarsi e ha paura che
Forza Italia resti nettamente sotto il 20%, anche per la forza (dicono gli
azzurri) di Lega Nord e in misura inferiore di Fratelli d'Italia-Alleanza
Nazionale. Preoccupazione anche nel quartier generale di Ncd e Udc.
Alfano potrebbe restare dietro Salvini e superare di poco lo sbarramento del
4%, fallendo nell'obiettivo di costruire una forza moderata considerevole
alternativa a Forza Italia.
Intanto stasera tutti i leader cercheranno di infiammare
le piazze per l'ultimo ufficiale appello al voto con uno sguardo sempre ai
sondaggi, quelli che si fanno ma non si possono pubblicare perché la legge
vieta la diffusione nei quindici giorni prima delle elezioni. Per sfuggire al
divieto ecco che girano sondaggi clandestini in cui i candidati vengono
chiamati con i nomi di cavalli oppure di cardinali e ultimamente anche di
treni.
Comunque il voto europeo di domenica è un voto politico,
è un voto che approva o boccia la politica di Renzi, è quindi un voto
importante per la politica italiana. Ricordiamo anche che si voterà in molti
comuni, in Umbria 68 amministrazioni sono interessate al rinnovo. Quindi da
parte nostra nessuna indicazione, ma solo un appello, andiamo a votare, è
l'unica possibilità che abbiamo per cambiare le cose e scegliere le persone da
cui farci governare.
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