giovedì 22 maggio 2014

La rabbia buona di Grillo

Editoriale Radio Onda Libera del 20 maggio 2014

Lo show di Grillo davanti alle telecamere. Torna in Rai da Vespa dopo 21 anni ed esordisce dicendo che il Movimento 5 Stelle rappresenta la rabbia buona di questo Paese. E' una scelta politica la sua, quella di dire in tv quello che pensa dei partiti, destra e sinistra si sono spartiti l'Italia, e ne ha per tutti. Ha sottolineato più volte che quello del 25 maggio è un voto politico. O noi o loro, gli onesti contro i disonesti. Bisogna scegliere tra chi da 20 dice le stesse cose e non le fa e chi propone di rovesciare tutto, cambiare tutto.

Nessuna parolaccia, ma sempre un tono da piazza ha usato il leader dei grillini che ha urlato di voler mandare a casa tutti i politici ma prima bisogna verificare se hanno rubato qualcosa. Grillo ha anche provato a spiegare la sua rabbia che in questi due-tre anni è stata quella che ha portato il Movimento 5 Stelle a essere il primo partito del Paese. ”E’ vero, sono arrabbiato, a volte esagero ma è una rabbia che ha unito in un bel sogno 10 milioni di italiani, non siamo andati in giro a far a botte con la polizia o a sfasciare le vetrine". ”La mia rabbia è una rabbia buona: questo non è un partito, è un sogno, è un piano B”.
L’intervista di Vespa a Grillo è insieme “storica” e sui generis. Intanto per il ritorno in Rai da dove Grillo era uscito nel 1993 da comico e monologhista e dov’è rientrato come leader politico e quasi-monologhista. Ma soprattutto perché il leader dei 5 Stelle si concede questa volta proprio al programma diventato negli anni il simbolo del dialogo perpetuo tra centrodestra e centrosinistra, dell’immagine del “tutti amici”, dell’inciucio.
Ora al di là dello show, il giudizio sulla puntata di ieri è positivo perché finalmente il capo di un partito entra nelle case degli italiani e non solo nelle piazze e nella rete. Nel merito Grillo non ha detto niente di diverso da quello che va dicendo da qualche tempo, che i partiti che hanno governato fino a ora hanno rovinato l'Italia e devono dare a casa. E dà appuntamento al 23 a piazza san Giovanni per il comizio finale in attesa del 26 quando poi si faranno i conti.


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