Una presunta cupola bipartisan è stata scoperta ieri e
oggi occupa tutte le prime pagine dei giornali. Una cupola di destra e di
sinistra sugli appalti dell’Expo 2015, ma anche sulla sanità lombarda (ancora
una volta). Alla base un accordo, un
patto tra personaggi che hanno navigato alla grande nella prima Repubblica e
oggi dopo un ventennio sono stati beccati a fare affari con chi governa e
gestisce la borsa dell'esposizione internazionale di Milano.
Sette gli arrestati, tra cui Il famoso Primo Greganti, compagno G., comunista che già ha conosciuto la cella di un carcere. Idem a proposito delle manette per l'ex democristiano Frigerio, ora in forza Italia. Se si tratta di una nuova Tangentopoli, nata all’ombra del grande evento lombardo, forse è ancora presto per dirlo. Di certo c’è che i protagonisti della storia arrivano da quello che sembrava il passato, morto e sepolto, di Mani Pulite. Sembra di riavvolgere un nastro, una pellicola e riposizionare le lancette a venti anni fa.
La cupola aveva contatti e conoscenze molto in alto -
agli atti ci sono le telefonate degli arrestati con Silvio Berlusconi, Cesare
Previti e Gianni Letta - per condizionare e indirizzare gli appalti. Ma faceva
anche altro, prometteva avanzamenti di carriera e protezioni politiche ai
manager, incontrava direttori di aziende ospedaliere, copriva e proteggeva le
imprese “riconducibili” a tutti i partiti, comprese “le cooperative”. E appena
si verificava un vuoto di potere il gruppo sembrava pronto a riempirlo con
qualcuno di “fidato” per poter compiere altri reati, tanto da mandare raccomandazioni
al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, al presidente della Regione
Roberto Maroni e al suo vice Mario Mantovani.
Che giudizio dare? Si rimane allibiti e indignati di
fronte a questa vergogna. Certo bisogna restare garantisti fino all'ultimo, le
ipotesi di reato dovranno essere verificate, ma la percezione, la sensazione è che la corruzione in questo nostro
Paese sembra non finire mai, un Paese dove nulla è cambiato. Ci sarebbe
bisogno di un sussulto di orgoglio. O forse un'altra grande inchiesta di "Mani
pulite". Sette gli arrestati, tra cui Il famoso Primo Greganti, compagno G., comunista che già ha conosciuto la cella di un carcere. Idem a proposito delle manette per l'ex democristiano Frigerio, ora in forza Italia. Se si tratta di una nuova Tangentopoli, nata all’ombra del grande evento lombardo, forse è ancora presto per dirlo. Di certo c’è che i protagonisti della storia arrivano da quello che sembrava il passato, morto e sepolto, di Mani Pulite. Sembra di riavvolgere un nastro, una pellicola e riposizionare le lancette a venti anni fa.
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