venerdì 9 maggio 2014

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio

Editoriale Radio Onda Libera del 9 maggio 2014

Una presunta cupola bipartisan è stata scoperta ieri e oggi occupa tutte le prime pagine dei giornali. Una cupola di destra e di sinistra sugli appalti dell’Expo 2015, ma anche sulla sanità lombarda (ancora una volta).  Alla base un accordo, un patto tra personaggi che hanno navigato alla grande nella prima Repubblica e oggi dopo un ventennio sono stati beccati a fare affari con chi governa e gestisce la borsa dell'esposizione internazionale di Milano.
Sette gli arrestati, tra cui Il famoso Primo Greganti, compagno G., comunista che già ha conosciuto la cella di un carcere. Idem a proposito delle manette per l'ex democristiano Frigerio, ora in forza Italia. Se si tratta di una nuova Tangentopoli, nata all’ombra del grande evento lombardo, forse è ancora presto per dirlo. Di certo c’è che i protagonisti della storia arrivano da quello che sembrava il passato, morto e sepolto, di Mani Pulite. Sembra di riavvolgere un nastro, una pellicola e riposizionare le lancette a venti anni fa. La cupola aveva contatti e conoscenze molto in alto - agli atti ci sono le telefonate degli arrestati con Silvio Berlusconi, Cesare Previti e Gianni Letta - per condizionare e indirizzare gli appalti. Ma faceva anche altro, prometteva avanzamenti di carriera e protezioni politiche ai manager, incontrava direttori di aziende ospedaliere, copriva e proteggeva le imprese “riconducibili” a tutti i partiti, comprese “le cooperative”. E appena si verificava un vuoto di potere il gruppo sembrava pronto a riempirlo con qualcuno di “fidato” per poter compiere altri reati, tanto da mandare raccomandazioni al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, al presidente della Regione Roberto Maroni e al suo vice Mario Mantovani. 
Che giudizio dare? Si rimane allibiti e indignati di fronte a questa vergogna. Certo bisogna restare garantisti fino all'ultimo, le ipotesi di reato dovranno essere verificate, ma la percezione, la sensazione è che la corruzione in questo nostro Paese sembra non finire mai, un Paese dove nulla è cambiato. Ci sarebbe bisogno di un sussulto di orgoglio. O forse un'altra grande inchiesta di "Mani pulite".

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