giovedì 1 maggio 2014

La pubblica amministrazione che sarà

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 maggio 2014

La riforma della pubblica amministrazione arriverà a giugno, dopo quaranta giorni di discussione con le parti sociali e i cittadini che possono scrivere proposte e suggerimenti a rivoluzione @governo.it. Il consiglio dei ministri ha approvato le linee guida di questa riforma che dovrebbe, se approvata, cambiare radicalmente il volto del paese e semplificare la vita di noi tutti.

I punti di indirizzo della riforma riguardano il “capitale umano” – con misure che vanno dal ricambio generazionale alla mobilità interna alla misurazione reale dei risultati - i tagli agli sprechi, trasparenza e open data. La strada seguita è niente decreto per ora, ma solo confronto, perché il governo vuole coinvolgere i rappresentanti dei dipendenti pubblici nella messa a punto delle nuove regole. Anche perché “una riforma della Pa contro i lavoratori e le lavoratrici ha le gambe corte”. Solo il 13 giugno, dopo questa “consultazione pubblica” - e dopo le elezioni europee - il provvedimento vedrà la luce. La filosofia di base che deve accompagnarlo l'ha spiegata con semplicità' il premier. Chi lavora nella pubblica amministrazione e lavora bene va premiato, ci sono anche dei fannulloni che vanno stangati.
Renzi ha assicurato che non ci saranno esuberi, ma i dipendenti dovranno lavorare di più. E a tal proposito sono previste una serie di misure innovative, compresa la retribuzione di risultato anche in funzione di come va l'economia. E al capitolo tagli ha previsto l'accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione, enti simili che si occupano delle stesse pratiche, l'accorpamento delle sovrintendenze, la riduzione delle prefetture e lo svuotamento delle camere di commercio. Solo questi tagli porterebbero nelle casse dello Stato un bel po' di soldi e ai cittadini tanta burocrazia in meno. Infine è prevista anche l’annunciata “introduzione del Pin del cittadino” per accedere ai servizi pubblici.
Ora un giudizio sulle linee guida di questa riforma. La pubblica amministrazione è la parte nevralgica del Paese, quella elefantiaca, che fa disperdere tempo e risorse ai cittadini, alle imprese. Riuscire a portare un vero cambiamento sarebbe un successo. Da sottolineare che, dopo tante chiacchiere, anche su questo tema Renzi sta facendo sul serio, sta mettendo sul tavolo proposte, e su parecchie siamo d'accordo, e tempi di realizzazione. Ci piace questo modo di procedere che significa provare a fare le cose sul serio per cambiare il Paese. Quindi avanti così, stando accorti che c'è una forte componente più interessata a che le cose non cambino.


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