Editoriale Radio Onda Libera del 17 febbraio 2014
E’ il giorno dell’incarico a Matteo Renzi,
convocato dal Capo dello Stato per le 10,30 di oggi al palazzo del Quirinale.
Una volta ricevuto l’incarico, Renzi dovrebbe tornare nel pomeriggio a
Firenze per partecipare al consiglio comunale. Domani invece darebbe il via alle
consultazioni. Il giuramento e la consueta cerimonia del Campanello a Palazzo
Chigi, con il passaggio delle consegne da Letta, potrebbe avvenire giovedì.
Venerdì il nuovo presidente del Consiglio dovrebbe andare in Senato e chiedere
la fiducia, sabato alla Camera.
Questo il calendario che porterà alla
nascita del nuovo governo. Ovviamente in queste ore sono intense le trattative
tra i leader dei partiti che appoggeranno Renzi. A cominciare da Alfano del
nuovo centro destra che ieri peraltro si è distinto per un attacco violento a
Berlusconi e alla sua corte di inutili idioti. E in queste ore continuano
a rincorrersi le voci sulla squadra di governo con il solito giochetto del
totoministri, E i nomi impazzano alla grande. Inutile elencarli perché c'è di
tutto e di più, si perderebbe solo tempo.
Ma due tre cose le vogliamo
dire anche alla luce del flop dell'affluenza a due test elettorali che si sono
svolti ieri, le regionali in Sardegna e le primarie per i segretari regionali
del Pd. Flop che testimonia il sempre più distacco della gente dalla politica,
da questo modo di fare politica.
Ora Renzi ha un compito arduo,
governare questo paese che è avviato da tempo sulla strada del declino, con
indicatori negativi e una crisi che morde sempre di più famiglie, imprese e
giovani. Il neo premier dovrà prendere di petto la situazione e non perdersi in
chiacchiere e promesse. Il suo governo deve fare, deve mettere in campo poche ma
efficaci e incisive azioni per recuperare il terreno perso. E visto che la
responsabilità è tanta, Renzi farebbe bene a non lasciarsi imbrigliare dai
partiti e dai partitini, a non farsi guidare nella scelta dei ministri dal
manuale Cencelli, dalla spartizione di posti e poltrone a prescindere dal merito
e dalla competenza.
Insomma la missione che attende Renzi è gravosa,
oseremmo dire addirittura impossibile, ma confidiamo nel segretario del Pd, nel
suo coraggio e nella sua forza, sperando che vincerà la sfida di governare
l'Italia. La sua sfida è la sfida di tutti gli italiani.
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