Editoriale Radio Onda Libera del 10 febbraio 2014
Parliao degli effetti della crisi, perché aumentano i "bamboccioni" nel nostro Paese. Quasi sette milioni di under 35
vivono ancora con i genitori. Per la precisione sono 6 milioni e 964 mila i
giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono in famiglia. Si tratta del 61,2% degli
under 35 non sposati. Una percentuale che nel 2012 risulta in crescita di due
punti sul 2011. E' quanto emerge dalle tabelle allegate all'ultimo
Rapporto sulla coesione sociale, elaborate in base a dati
Istat. Dall'indagine emerge che sempre più under 35 non sono ancora
indipendenti.
Una fotografia fatta di 'bamboccioni' che continuano a
dipendere dai genitori e non sono ancora in grado di progettare un futuro. Si
contano così 31mila giovani in più, rispetto all'anno precedente, che ancora
mangiano e dormono con la mamma e il papà. E lo non fanno per comodità o per
pigrizia. E soprattutto non sono solo ventenni: se tra i 18 e i 24 anni
vivono a casa con i genitori in 3 milioni e 864mila, la cifra non si abbassa più
di tanto andando a guardare tra i 25-34enni (3 milioni e 100mila). In altre
parole a cavallo tra i 20 e 30 anni chi ancora non si è sposato in quasi la metà
dei casi se ne sta con i suoi piuttosto che andare a vivere per conto
proprio. Tornando alle percentuali, riferite alle persone celibi e nubili
under 35, si scopre come il fenomeno sia più accentuato al Sud (68,3%, pari a 2
milioni e 36mila ragazzi).
Fin qui i numeri. Ora qualche riflessione.
Sicuramente la forte crisi è alla base della scelta obbligata dei giovani a
rimanere con i genitori, ma va considerato anche l'altro fenomeno, l'aumento dei
giovani che non lavorano e non studiano, e questo è un altro aspetto, forse
anche peggiore, della stessa crisi che toglie ogni speranza ai giovani, che non
permette loro di immaginare un futuro. E' questo l'effetto più grave
della situazione economica, che la classe dirigente non capisce e soprattutto
non fa nulla per eliminare.
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