martedì 25 febbraio 2014

Prima fiducia a Renzi, ora le riforme

Editoriale Radio Onda Libera del 25 febbraio 2014

Dopo una maratona il Senato ha dato la fiducia a Renzi e al suo governo con 169 voti favorevoli, 139 quelli contrari. Oggi si esprimerà la Camera dei deputati. E poi una volta completata la squadra con i sottosegretari i lavori potranno finalmente cominciare, la politica potrà finalmente passare dalle parole ai fatti.
Ma vediamo quello che è accaduto ieri. In aula il presidente del consiglio ha pronunciato un intervento pieno di orgoglio, con i richiami generazionali, l’invito a rilanciare il Paese, il richiamo all’Europa e all’europeismo e la citazione di Altiero Spinelli (e di Gigliola Cinquetti che cantava "Non ho l’età"). Ma ha anche reso omaggio a Sandro Pertini, morto il 24 febbraio 1990, e il riferimento alle parole con cui era solito spronare la politica per dire che "i giovani non hanno bisogno di prediche ma di esempi di coerenza, onestà e altruismo".
Presentando il suo programma ai senatori, Renzi aveva spiegato che "questo è il tempo del coraggio, che non esclude nessuno e non lascia alibi a nessuno". In soldoni una nuova politica economica, ma anche le altre riforme come legge elettorale, giustizia, fisco, lavoro e Pubblica amministrazione.
Nel suo intervento, durato 68 minuti, il leader del Pd ha delineato i contorni di un’azione di governo che si propone il 2018 come orizzonte temporale. Ha insistito molto sulla svolta generazionale, sul bisogno di "andare controcorrente", sulla lungimiranza del suo partito "che ha detto ad una generazione: se avete sogni provateci".
Ecco, Renzi potrebbe essere visto come l'uomo dei sogni. Ma questo si scontra con la durezza della politica. E su una frase il premier ha ragione "Se questa sfida la perderemo, la colpa sarà mia". Ma il Paese spera che questo governo nato senza elezioni sia in grado di governare, di attuare le benedette riforme e cambiare le condizioni di vita. Insomma le aspettative sono tante, l'auspicio e' che non saranno deluse. Solo in questo senso il sacrificio sarà giustificato, altrimenti meglio non pensarci.

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