martedì 11 febbraio 2014

Un aiuto per chi non ce la fa più

Editoriale Radio Onda Libera dell'11 febbraio 2014

La Chiesa e le istituzioni a fianco dei poveri, delle famiglie in difficoltà. Lo sono sempre state e ieri hanno ribadito quest'impegno con la firma del nuovo protocollo per il Fondo di solidarietà. "La crisi si sta aggravando: siamo ormai ad una povertà sempre più accentuata, e se non si fa qualcosa arriverà presto alla miseria". Queste le parole del presidente della Ceu e arcivescovo di Perugia, monsignor Gualtiero Bassetti, da poco nominato cardinale da Papa Francesco, a margine della firma del protocollo, in base al quale la Regione si impegna a contribuire, con 100mila euro (75mila più altri 25mila donati in occasione della visita di Papa Bergoglio), alla raccolta organizzata dalla Conferenza episcopale umbra.
Tre pagine in cui è previsto anche l’impegno dell’Anci, e quindi dei Comuni, di continuare a portare avanti le azioni per contrastare la povertà, senza però sovrapporsi a quelle della rete delle parrocchie e dei centri Caritas. Insomma, un’azione sinergica. e coordinata.
Dall’agosto 2009, mese in cui il Fondo è stato creato, al 2012 sono stati raccolti oltre 2,8 milioni di euro, quasi tutti (2,6 milioni) usati per aiutare 1.863 famiglie, appartenenti a tutte le otto diocesi dell’Umbria: 153 (oltre 7 integrazioni) tra Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino; 180 (oltre a 95 integrazioni) in quella di Città di Castello; 150 (oltre a 39 integrazioni) a Foligno; 71 (oltre a 14 integrazioni) a Gubbio; 155 (oltre a 18 integrazioni) in quella di Orvieto-Todi; 625 (oltre a 44 integrazioni) in quella di Perugia-Città della Pieve; 207 (oltre a 97 integrazioni) a Spoleto-Norcia e infine 322 (oltre a 3 integrazioni) in quella Terni–Narni-Amelia. Si tratta di nuclei familiari che rappresentano le condizioni dell'attuale tessuto sociale.
La situazione, come ha confermato il neo cardinale, è molto più preoccupante rispetto allo scorso anno: la crisi non tende a risolversi anzi, per i poveri si fa più grave. E la povertà – osserva – provoca dissesti non solo materiali ma incide anche sui rapporti. I nostri ragazzi sono sempre più agitati perché vedono i genitori preoccupati.
Un giudizio su questa iniziativa. La riteniamo positiva perché il Fondo è uno strumento concreto per fare qualcosa, per agire, per dare veramente un aiuto a chi ne ha bisogno. E visto che di solito anche su questo argomento si fanno tante chiacchiere e tante promesse, quando le istituzioni agiscono è giusto sottolinearlo e apprezzarlo.

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