martedì 25 febbraio 2014

Renzi sceglie la linea del coraggio

Editoriale Radio Onda Libera del 24 febbraio 2014

Il governo è fatto, sedici ministri, metà uomini e metà donne. La maggior parte facce nuove, giovani. Oggi è il giorno della fiducia e volano indiscrezioni sulle cose concrete da fare subito. Ma l'attenzione di oggi è sul primo discorso del presidente del consiglio Matteo Renzi che pronuncerà al Senato per la fiducia. Dalle notizie filtrate da Palazzo Chigi il premier sente la pressione e non vuole deludere l’enorme aspettativa che in un certo senso lui stesso ha alimentato. 
Per questo motivo Renzi ha preparato un discorso che sarà attraversato da una parola-chiave: "Coraggio". Il coraggio da infondere nelle politiche innovative in materia di fisco, lavoro, scuola, semplificazione nella Pubblica amministrazione. 
L'attesa riguarda nel dettaglio quattro questioni: quali tasse saranno ridotte, come e quando; se ci sarà o no un impegno solenne a far approvare il testo definitivo della legge elettorale solo dopo l’abolizione definitiva del Senato; il rapporto con l’Europa del rigore; ius soli e unioni civili.
il nuovo governo al Senato disporrebbe di 176 voti certi. Il condizionale è d'obbligo perché in politica può succedere di tutto. Comunque staremo a vedere.
Le considerazioni su quanto accaduto in questo fine settimana sarebbero tante e argomentate. Ma i tempi ci impongono riflessioni brevi. Allora, Renzi va appoggiato perché in questo momento pare l'unica possibilità. Ma Renzi le cose le deve fare, non può vivacchiare o galleggiare altrimenti si brucia e fa la fine del suo predecessore. Il Paese vuole essere governato, vuole uscire dalla crisi, vuole toccare con mano la ripresa e la speranza. In una parola la gente vuole che la situazione cambi, e cambi in fretta.
C'è per Renzi un rischio, quello del fallimento, di lasciarsi imprigionare e imbrigliare dalle logiche della vecchia politica. E se Renzi non avrà il coraggio di liberarsene non andrà lontano.

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