Editoriale Radio Onda Libera del 12 febbraio 2014
Il governo è in bilico, la staffetta tra Letta e Renzi è vicina, Napolitano
non intende indicare la via e rimette ogni decisione al Pd. Lo scontro in atto
è feroce, la direzione del partito è anticipata a domani. I piccoli partiti
spingono per un nuovo governo. Ecco, questa è la fotografia di oggi. Ma
la decisione, una decisione va presa e in tempi rapidi. Perché la situazione è
di stallo completo, il Paese invece chiede di essere amministrato. Bisogna
cambiare in fretta, così non si può andare avanti.
Restare in queste
condizioni, con i partiti e il governo prigionieri di un congresso infinito del
Pd, sarebbe la mossa più sbagliata perché il governo è di grande debolezza, non
sta facendo niente e gli attacchi arrivano da più parti. La novità delle ultime
ore è il comportamento del presidente della Repubblica che non difende più la
sopravvivenza di Letta. E dopo gli incontri con Renzi l'altro ieri sera e ieri
con Letta la strada pare tracciata.
Ora come si procederà? Letta
presenterà le dimissioni, si farà da parte? Il premier non ne ha proprio voglia
e intenzione, ma probabilmente quando si accorgerà di essere rimasto solo dovrà
prendere atto che sono cambiate le condizioni, che il suo governo era nato senza
un partito di riferimento, con Bersani che aveva perso un paio di mesi a
traccheggiare. Comunque il duello tra Renzi e Letta si risolverà in un
vicino faccia a faccia, anche se già si parla di ministri e fiducia. Quindi la
staffetta è già realtà e il governo pare già nato.
Ma questo è il bene
per l'Italia? Oppure sarebbe meglio andare al voto e far scegliere i cittadini?
Allora, visto il pantano in cui naviga il Paese meglio provarne a uscire e
subito. Le elezioni rappresentano un costo per le casse dello Stato, un cambio
di passo e di inquilino a Palazzo Chigi è l'altra possibilità, l'altra
alternativa. Allora tanto vale provare, affidare le sorti della nostra economia
a Renzi che due mesi fa ha stravinto le primarie guadagnandosi sul campo la
legittimazione a guidare il partito. Lo stallo fa male al Paese, fa aumentare la
povertà e chiudere le aziende, voltare pagina è un atto di responsabilità.
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