domenica 16 febbraio 2014

Letta e Renzi verso il faccia a faccia

Editoriale Radio Onda Libera del 12 febbraio 2014

Il governo è in bilico, la staffetta tra Letta e Renzi è vicina, Napolitano non intende indicare la via e rimette ogni decisione al Pd. Lo scontro in atto è feroce, la direzione del partito è anticipata a domani. I piccoli partiti spingono per un nuovo governo. Ecco, questa è la fotografia di oggi. Ma la decisione, una decisione va presa e in tempi rapidi. Perché la situazione è di stallo completo, il Paese invece chiede di essere amministrato. Bisogna cambiare in fretta, così non si può andare avanti.
Restare in queste condizioni, con i partiti e il governo prigionieri di un congresso infinito del Pd, sarebbe la mossa più sbagliata perché il governo è di grande debolezza, non sta facendo niente e gli attacchi arrivano da più parti. La novità delle ultime ore è il comportamento del presidente della Repubblica che non difende più la sopravvivenza di Letta. E dopo gli incontri con Renzi l'altro ieri sera e ieri con Letta la strada pare tracciata.
Ora come si procederà? Letta presenterà le dimissioni, si farà da parte? Il premier non ne ha proprio voglia e intenzione, ma probabilmente quando si accorgerà di essere rimasto solo dovrà prendere atto che sono cambiate le condizioni, che il suo governo era nato senza un partito di riferimento, con Bersani che aveva perso un paio di mesi a traccheggiare. Comunque il duello tra Renzi e Letta si risolverà in un vicino faccia a faccia, anche se già si parla di ministri e fiducia. Quindi la staffetta è già realtà e il governo pare già nato.
Ma questo è il bene per l'Italia? Oppure sarebbe meglio andare al voto e far scegliere i cittadini? Allora, visto il pantano in cui naviga il Paese meglio provarne a uscire e subito. Le elezioni rappresentano un costo per le casse dello Stato, un cambio di passo e di inquilino a Palazzo Chigi è l'altra possibilità, l'altra alternativa. Allora tanto vale provare, affidare le sorti della nostra economia a Renzi che due mesi fa ha stravinto le primarie guadagnandosi sul campo la legittimazione a guidare il partito. Lo stallo fa male al Paese, fa aumentare la povertà e chiudere le aziende, voltare pagina è un atto di responsabilità.

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