lunedì 23 dicembre 2013

Sulle Province serve coerenza

Editoriale Radio Onda Libera del 23 dicembre 2013

Riforma delle Province, un passo avanti verso l'abolizione. Con il "sì" pronunciato dalla Camera nella notte fra sabato e domenica, fa un passo in avanti forse decisivo il progetto del governo Letta di superamento delle Province, con trasformazione delle attuali amministrazioni in enti di secondo livello "popolati" (gratuitamente) dai sindaci del territorio. Il via libera deve arrivare dal Senato, che secondo il calendario dei lavori dovrebbe pronunciarsi entro gennaio: intanto, prosegue il congelamento delle elezioni, già avviato con i tentativi di riforma del governo Monti.
Prima di tutto, sono 52 le Province che avrebbero dovuto chiamare gli elettori alle urne nel mega-turno amministrativo di primavera, che rinnoverà anche le giunte di oltre quattromila Comuni, fra cui grandi città come Firenze (dove il segretario Pd Matteo Renzi ha per ora annunciato una propria ricandidatura), Bari e Padova. Nelle Province, però, le elezioni non ci saranno, perché alla scadenza del mandato subentrerà un commissario per accompagnare gli enti verso il nuovo modello "sovracomunale". I nuovi commissariamenti, comunque, interesseranno un po' tutte le Regioni, compresa l'Umbria con Perugia e Terni, ma il provvedimento riguarderà l'intera Penisola.
Il meccanismo del commissariamento, che viene ora prolungato fino al 30 giugno in attesa dell'approvazione definitiva della riforma, ha già interessato negli ultimi due anni altre 20 Province, perché il blocco delle elezioni data ormai da due anni, da quando nel dicembre 2011 il decreto legge "Salva-Italia" del governo Monti avviò il progetto di trasformazione in enti di secondo livello.
Ovviamente su questo disegno di legge sono piovute critiche, a non finire, dall'Udc a Forza italia che lo hanno considerato un provvedimento truffa perché non abolisce le Province ma le moltiplica. Da due anni, con il governo Monti, è cominciato l'iter per la cancellazione delle Province e Forza italia dovrebbe sapere che per abolirle bisogna fare una modifica della costituzione e per fare questo c'è bisogno di un iter lungo e complesso.
Comunque, al di là delle polemiche, ci piace ricordare che da anni a ogni campagna elettorale tutti i partiti, tranne la Lega nord, inseriscono nei loro programmi l'abolizione di questi enti intermedi e ogni volta alla prova dei fatti tutti a fare passi indietro, a inventarsi scuse per bloccare l'iter. Come al solito chiacchiere tante e fatti pochi. Alla faccia della coerenza.

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