Editoriale Radio Onda Libera del4 dicembre 2013
Legge elettorale, uno dei mali della nostra politica. Ieri abbiamo assistito a
un dietrofront della corte costituzionale che prima aveva rinviato la
discussione a gennaio e poi cambiando programma ha deciso di riunirsi oggi.
La discussione riguarda in particolare il premio di maggioranza per
Camera e Senato con relativa esclusione del voto di preferenza, contenuti
nell'attuale legge elettorale definita da tutti porcellum.
Sulla
questione si era pronunciato anche il presidente del Senato Pietro Grasso
avvertendo che se lo stallo dovesse continuare, se i gruppi parlamentari non
dovessero trovare un accordo politico, la rabbia della gente si riverserebbe più
forte di prima contro tutti i partiti. Su questo ha pienamente ragione
Grasso dal momento che con questo sistema di voto da otto anni ci ritroviamo un
parlamento di nominati e non di eletti, di parlamentari che vengono scelti nel
segreto delle segreterie politiche e che non hanno neppure i voti del proprio
condominio. Uno degli effetti peggiori è che con questo meccanismo non
si garantisce la stabilità di un esecutivo, chi governa e' ricattato da una
manciata di voti in uno dei due rami di parlamento.
Cambiare questa
legge elettorale, e su questo a parole sono tutti d'accordo, sarebbe un dovere
della politica. Ma a pensarci bene i politici non muoveranno un dito per
cambiare un sistema che li spedisce in parlamento senza fatica. E questo è un
comportamento vergognoso e indecente come ha più volte detto anche il capo dello
stato. Speriamo che ci pensi con un indirizzò chiaro la corte costituzionale. E
se ciò avverrà sarà un'altra sconfitta di questa classe politica racchiusa
sempre di più nei propri privilegi e nei propri interessi.
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