martedì 17 dicembre 2013

L'ultima speranza di cambiamento

Editoriale Radio Onda Libera del 16 dicembre 2013

Il Pd riparte con Renzi. Ieri a Milano l'assemblea nazionale lo ha incoronato segretario dopo la vittoria schiacciante alle primarie. E Renzi Pd parte all'attacco: subito piano per lavoro, scuola e unioni civili. E lancia la sfida a Grillo: rinunceremo ai rimborsi elettorali se i cinque stelle si impegnano su riforma elettorale, abolizione Senato e taglio costi politica.
Il sindaco di Firenze detta l'agenda politica. In primis al governo Letta: un piano per il lavoro, "entro un mese semplifichiamo le regole e diamo nuovi diritti a chi non li ha"; le unioni civili, anzi le "civil partnership"; lo ius soli e il superamento della Bossi-Fini, un dovere verso "i nostri fratelli e le nostre sorelle immigrate". E alla fine la legge elettorale, anche lì in attacco, ma stavolta incalzando Beppe Grillo.
Sul fronte interno, l'intervento di Renzi non ha lasciato insoddisfatta la sinistra. "Dobbiamo tornare a essere il partito del lavoro, perché siamo il terzo partito tra gli operai, gli studenti e i disoccupati". E non solo: no all'Europa della tecnocrazia, basta con i favori alle banche, con i manager pubblici che guadagnano troppo, basta con le larghe intese, che sono un'eccezione e non la regola.
Poi una specie di autocritica: "Riconosco che 'rottamazione' aveva un tono tranchant, era una definizione bruta, quasi volgare ma racchiude in sé quello che molti sociologi hanno analizzato con parole più dotte. Ha un senso difendere le nostre storie solo se siamo in grado di cambiare. Casa nostra è sulla frontiera non nel museo delle cere".
Insomma Renzi ha tracciato la strada, la maggioranza del partito è con lui. Ora deve dimostrare quello che sa fare; per molti, per tanti, la politica di Renzi è l'ultima speranza di un vero cambiamento.

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