Editoriale Radio Onda Libera del 27 dicembre 2013
Tra mille proroghe e decreto salva Roma, la politica italiana fa come il
gambero. Un passo avanti e due indietro. E nel frattempo, ogni tanto si fanno delle
scoperte incredibili. Tipo il numero e i compensi dei dirigenti ministeriali che
in Italia sono in una quantità impressionante e soprattutto con stipendi da
favola. Assodate le difficoltà di conoscere nei dettagli la retribuzione di un dirigente ministeriale, il confronto con una democrazia efficiente può essere utile. I dirigenti di vertice italiani sono pagati molto di più di quelli britannici e sono più numerosi. Una differenza indifendibile, insostenibile.
La spesa per gli organi legislativi è di alto valore simbolico, ma è una
piccola, per modo di dire, parte della spesa pubblica. Quella più importante è
la remunerazione dei dipendenti dello Stato. Il sito www.lavoce.info ha confrontato i
compensi dei dirigenti senior di quattro ministeri italiani: quelli degli
Esteri, dell’ Economia, delle Politiche agricole e della Salute, con i loro
omologhi britannici.
In entrambi i Paesi la remunerazione include la
parte variabile ed eventuali bonus e premi di produttività. Il risultato? Una
differenza tra il 50 e l’80 per cento. Mica bruscolini. Inutile addentrarsi
nelle cifre, la comparazione perfettamente identica tra le posizioni di vertice
in Italia e in Gran Bretagna porta a una conclusione per certi versi
inspiegabile. Le figure apicali di strutture complesse svolgono le stesse
funzioni, di apparato e di burocrazia, quindi vanno bene delle diversità di
stipendi ma differenze abissali sono incomprensibili.
La conclusione è
chiarissima: i dirigenti di vertice italiani sono troppi, e iperpagati. Non
esiste alcuna giustificazione per remunerazioni così alte. Semmai, sarebbe
comprensibile l'opposto. Perché il costo della vita è molto più
alto a Londra che a Roma.
Qualcosa andrebbe fatto, e anche presto. Non
basta bloccare l’adeguamento all'inflazione o altri palliativi del genere. Anche
se c'è da dire che la corte costituzionale, che potrebbe dire qualcosa, si trova
in evidente stato di conflitto di interessi in materia di stipendi d'oro.
Ma qualcosa andrebbe fatto per un motivo economico, politico e
soprattutto morale. Non ci sono soldi per investire, per ridurre le tasse, per
assicurare i servizi sociali e spingere la cultura, ma i soldi si trovano per
super stipendi. La politica potrebbe dare il buon esempio, rinunciando alle
laute indennità. Fino a oggi solo i grillini hanno restituito qualcosa. Poi
sempre la politica potrebbe diminuire i compensi dei manager dello Stato.
Insomma si potrebbe fare tanto, ma purtroppo il timore è che la
politica anche stavolta faccia orecchie da mercante.
Nessun commento:
Posta un commento