Editoriale Radio Onda LIbera del 18 settembre 2013
Riforme e le scelte dei saggi. Oggi sarà presentata la bozza di quanto studiato
dai 35 saggi. Ve li ricordate i famosi esperti che sono stati nominati dal nuovo
Parlamento con la benedizione del capo dello Stato per elaborare un pacchetto di
riforme? Bene, dopo 5 mesi vediamo cosa hanno prodotto. Quasi 40 cartelle,
39 per la precisione, che analizzano la situazione, che è di crisi per i problemi
irrisolti degli anni precedenti nonostante la bontà della costituzione del 1947.
È poi si passa alle proposte, basta con il bicameralismo, ok per il premierato
parlamentare. Poi la riduzione del numero dei deputati a 450, una sola Camera,
il Senato delle Regioni.
Ecco, queste le proposte piu
consistenti. Un paio di considerazioni vanno fatte in merito. La prima:
che bisogno c'era di nominare un comitato di saggi quando per fare le riforme ci
sono mille parlamentari lautamente pagati?
La seconda: a costi si
aggiungono costi. Pensate che per preparare la relazione finale i magnifici 35
saggi sono stati alloggiati in un albergo a 5 stelle a spese dello Stato. E su
questa circostanza ci sono state critiche anche pesanti. I saggi potevano
tranquillamente vedersi in una sala dei palazzi romani, non c'era bisogno di
pagargli trasferta superlussuosa con i soldi pubblici.
E per finire, due
parole sui contenuti. Cinque mesi di lavoro per tirare fuori proposte
vecchie e stantie. Il fatto che i saggi hanno capito che la situazione di crisi
non è stata fulminea ma il frutto di un'eredità dei governi precedenti non pare
una grande intuizione. La fine del bicameralismo l'hanno decretata gli elettori
a febbraio scegliendo tre poli. Il taglio dei deputati lo vanno predicando
tutti. Ma come al solito sono chiacchiere. Questa volta però i saggi le hanno
anche scritte. Questa la differenza.
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