Editoriale Radio Onda Libera del 19 settembre 2013
Due fatti nuovi in politica. il videomessaggio di Berlusconi e il voto in giunta
sulla sua decadenza da senatore. In sintesi estrema, il Cavaliere ha rivolto
un attacco ai magistrati politicizzati e nessuna apertura ufficiale della crisi
di governo. E ha fatto una promessa, quella di fare politica anche lontano dal
Parlamento. Il Cavaliere poi ha invitato i suoi supporter a una chiamata alla
mobilitazione, una chiamata a impegnarsi. E poi ha parlato del rilancio di Forza
Italia, la creatura dell'ex premier, altrimenti ha detto testualmente sarà una
catastrofe.
Nei 16 minuti in video, il vero bersaglio di Berlusconi è
stato l'ordine giudiziario, soprattutto la corrente di Magistratura democratica
che secondo lui si è trasformata in un contropotere dello Stato. Ma dal
punto di vista politico quasi nessun riferimento al governo Letta, nel senso che
non ha staccato la spina come forse qualcuno si aspettava.
E in serata è
arrivato il voto nella giunta delle immunità del Senato che ha deciso un primo
voto verso la decadenza di Berlusconi dal seggio di senatore. Ce ne sarà un
altro di voto, quello definitivo, dell'aula di palazzo Madama tra un paio di
settimane.
Quale commento di fronte a queste novità? Allora, un sospiro
di sollievo perché dopo tante chiacchiere e interpretazioni finalmente qualche
fatto: la versione di Berlusconi e la decisione della giunta. Poi le
ripercussioni sulla tenuta del governo, che nonostante il leader non si sia
espresso più di tanto la sopravvivenza è sempre più appesa a un filo. Ora
litigano sull'Iva, e addirittura pensano di rimettere l'Imu per non alzare
l'Iva. Sembra il gioco delle tre carte. Intanto la crisi morde sempre di più, le
famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, i giovani non trovano lavoro e le
imprese chiudono. Ma quando la politica riuscirà a fare qualcosa per il bene del
Paese, quando la casta si spoglierà dei suoi privilegi e dei suoi lauti
stipendi? Domande che purtroppo restano senza risposta.
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