Editoriale Radio Onda Libera del 12 settemnre 2013
I partiti sono bloccati sul tema della decadenza di Berlusconi dal Senato. E quindi
sulla sopravvivenza o meno del governo Letta. Tutto ruota attorno allo scontro
in corso nella giunta delle immunità sul voto. Il Pdl insiste per il rinvio, il
Pd, il Movimento 5 Stelle e gli altri rispondono no. Sul calendario dei lavori
è muro contro muro. Oggi un altro round. Ma onestamente pare una questione di lana caprina perché tanto il destino del Cavaliere è ormai segnato.
Oggi o domani (tra un mese l'interdizione) o dopodomani (gli altri
processi) le sentenze lo inchiodano alle proprie responsabilità. Tant'è che
gira la voce che sia sul punto di dimetterei e continuare a fare il leader da
casa, comunque fuori dal Parlamento. Questo per garantire la tenuta del governo.
Ma nulla è deciso, quindi si va avanti tra tregue armate e accordi
all'orizzonte, tra "stop and go", tra rinvii e accelerazioni. Le accuse si
sprecano, in ogni momento si segnalano botta e risposta. L'ultimo, quello tra
Alfano e il Pd con l'avvertimento del primo agli alleati che non ci saranno
pidiellini disposti a reggere il governo, non ci saranno traditori. Staremo a
vedere.
Intanto si registrano le scintille anche tra Renzi e Letta. Il
sindaco di Firenze su Berlusconi dice che la partita è finita e che il governo
deve governare. Letta risponde che l'instabilità sarebbe un prezzo pesante per
il Paese. Una cosa è l'instabilità, replica Renzi, un'altra l'immobilismo.
Tutte cose scontate, quasi banali. Intanto il Paese continua a vivere
nelle sue difficoltà, nella sua crisi, nonostante le chiacchiere sulla ripresa
vicina. E il nostro teatrino della politica da due mesi parla solo della sorte
di un leader.
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