Editoriale Radio Onda Libera del 10 settembre 2013
Scontro tra Pdl e Pd doveva essere e scontro è stato nella giunta del Senato
che deve decidere la decadenza di Berlusconi. Il voto è stato rinviato a
stasera. E da questo voto dipende il destino del governo Letta. Perché tutti
gli esponenti del Pdl lo stanno dicendo chiaramente e con forza, che se il Pd
vota a favore della decadenza, quindi dell'eliminazione di Berlusconi dal seggio
del Senato dopo la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale, il governo
non potrà continuare a stare in piedi.
A meno che in queste ore le forze
politiche non trovino un'intesa che vuol dire evitare il voto in giunta. Sarebbe
un vero e proprio colpo di scena che cancellerebbe un mese di chiacchiere e di
dichiarazioni, di attacchi e contro attacchi. A proposito di colpi di scena,
prima del voto può accadere di tutto. Anche che Berlusconi faccia un blitz al
Senato per spiegare le proprie ragioni o che annunci un passo indietro prima del
voto. Una scelta, questa, che salverebbe o affosserebbe il governo delle larghe
intese.
Comunque non resta che attendere, ma c'è stata anche una novità
dell'ultima ora e cioè la fissazione dell'udienza al 19 ottobre davanti ai
giudici di Milano per conteggiare gli anni di interdizione del Cavaliere dai
pubblici uffici.
Quindi la verità vera è che o stasera o tra poco più di un
mese sarà decisa la fine politica di Berlusconi. I tempi potranno essere più
lunghi tra ricorsi e controricorsi ma al più tardi entrò l'anno la situazione
sarà chiarita del tutto.
Ecco, questo è il quadro della nostra politica.
L'auspicio è che in un senso o nell'altro questa vicenda si concluda. E' vero
che la sorte di Berlusconi non è indifferente perché più o meno una decina di
milioni di italiani lo ha votato anche alle ultime elezioni, ma è altrettanto
vero che le emergenze di questo Paese sono altre. La gente comune ha altri tipi
di problemi rispetto alle disquisizioni giuridiche sulle cause di Berlusconi.
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