venerdì 27 settembre 2013

Dimissioni pronte, il Pdl all'attacco

Editoriale Radio Onda Libera del 26 settembre 2013

Colpo di scena, il Pdl ha abbracciato la linea dura, quella dei falchi. che significa dimissioni in bianco di tutti i parlamentari. Dimissioni che resteranno congelate fino al 4 ottobre, il giorno che il la Giunta del Senato voterà la decadenza di Berlusconi. I vertici del partito e il Cavaliere hanno deciso, quindi, di rialzare nuovamente il livello di tensione, dopo giorni di "apparente" calma.
Ma c'è chi, tra i fedelissimi dell'ex premier, spiega che il rinnovato annuncio delle dimissioni di massa dei parlamentari è più un segnale chiaro indirizzato al Colle, a Letta e al Pd, che una mossa per far precipitare subito la situazione.  Quindi c'è chi sostiene che si tratta di un bluff del Pdl per spaventare il Quirinale, il Pd e tutto il resto dei partiti. E alla fine prevarrà il senso di responsabilità. Questa è soltanto una tesi che però non troverebbe tanto accoglimento a meno che qualcuno non ci rimetterà la faccia. Ma questo è un altro discorso.
Ora vediamo le conseguenze sul governo. Napolitano ha detto chiaramente anche all'inizio del suo mandato che non scioglierà le Camere con questa legge elettorale. A costo di andarsene dal Colle.
Se le dimissioni del Pdl saranno confermate sarà crisi di governo e il Pd proverà a cercare una nuova maggioranza in Parlamento ma è un'impresa difficile. La sensazione è che alla fine dei giochi far cadere il governo fa comodo anche al Pd che allungherebbe o eviterebbe addirittura in tempi brevi il congresso che sarebbe un regolamento di conti. Insomma il killer di Letta sarebbe il Pdl per difendere il proprio leader, ma il sospetto è che a sparare sarebbero in due.
Comunque al di là della dietrologia, va detto che questo che sta succedendo è l'ennesimo attacco, l'ennesima ferita alla credibilità della politica. Che pensa solo ai suoi esclusivi interessi e per nulla al bene del Paese.


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