lunedì 9 settembre 2013

Blocchi contrapposti su Berlusconi

Editoriale Radio Onda Libera del 9 settembre

Mentre il mondo è in apprensione per il rischio imminente di una guerra  - sabato sera 100mila persone hanno vegliato e pregato a San Pietro con il Papa per la pace - in Italia l'argomento principe è la decadenza di Berlusconi dal seggio del Senato. E finalmente è arrivato anche il giorno "x". Oggi iniziano i lavori della giunta e lo scontro è inevitabile. Non si voterà subito, si parlerà, si chiariranno le posizioni e il Pdl chiederà la sospensione del voto mentre Pd e Movimento 5 Stelle non mostrano alcuna apertura. 
La giunta dovrà decidere se sospendere i lavori in attesa del ricorso alla Consulta per i profili di incostituzionalità della legge Severino e addirittura il ricorso alla corte di Strasburgo per i diritti dell'uomo.
Al di là se si decide qualcosa stasera o tra qualche giorno, le posizioni sono nette, nettissime. E il destino di Berlusconi pare ormai segnato. Dopo la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale, la legge prevede la decadenza dal ruolo di senatore. Quindi l'eliminazione politica del leader del centrodestra.
Le reazioni e le conseguenze possono essere le più diverse, il pericolo immediato è la caduta del governo Letta perché le larghe intese non si reggono se uno dei due partiti, il Pdl, si sente colpito dal partner, il Pd. Anche se il premier si dichiara fiducioso per il suo esecutivo, ci tiene a dire che la questione decadenza riguarda il Parlamento e solo la giunta potrà decidere in merito.
Da ricordare poi che Berlusconi potrebbe fare qualche mossa, dal ritirarsi dalla politica alla richiesta di grazia, oppure spingere per le elezioni o ancora dilungare i tempi.
Comunque bisogna soltanto aspettare per sapere come questa partita si concluderà. Nella speranza che intanto si lavori per il Paese e non si continui a traccheggiare.

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