giovedì 12 settembre 2013

Le proteste a scoppio ritardato

Editoriale Radio Onda Libera dell'11 settembre 2013

Vista la situazione politica nazionale, ci concentriamo su una questione di casa nostra. E' esploso anche in Umbria la questione giustizia, nel senso della riorganizzazione degli uffici giudiziari che scontenta pezzi interi della nostra regione. La riforma dei tribunali è alle porte, ma in Umbria è ancora tutto in altissimo mare. E gli avvocati sono sul piede di guerra e promettono una battaglia a suon di ricorsi al TAR.

Il consiglio dell’ordine degli avvocati di Perugia chiede che il presidente del tribunale e il presidente della corte d’appello facciano richiesta al ministero per una deroga sull’utilizzabilità delle sezioni in procinto di essere soppresse (Todi, Gubbio, Città di Castello, Assisi, Foligno e Orvieto). Solo il ministro può dare il suo placet per la deroga. Intanto, a causa dell'agitazione degli avvocati le prime udienze civili fissate a ridosso in questa settimana sono già state rinviate tra dicembre e gennaio.
Su questa protesta si stanno muovendo anche i politici. la prima a far sentire il suo appoggio è stata la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che invoca dei correttivi alla nuova geografia giudiziaria. Intanto anche i sindaci delle città interessate si sono mossi e hanno scritto una lettera ai presidenti del tribunale e della corte d’appello per ribadire la loro disponibilità per utilizzo delle attuali sedi giudiziarie. Anche a costo di sobbarcarsi le spese per lo svolgimento dell'attività.
Fin qui i fatti accaduti nelle ultime ore. Ora qualche breve, brevissima considerazione. Come al solito le riforme vengono studiate, elaborate e approvate quasi nel disinteresse di tutti. Poi quando si passa alla fase dell'attuazione ecco le proteste, i sit in, gli appelli. Ma non si poteva intervenire prima? Non si potevano gridare a gran voce le criticità di questo riordino? L'Umbria aveva tutto il tempo e il modo per far sentire la sua contrarietà. Invece di far finta di niente.

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