Editoriale Radio Onda Libera del 23 settembre 2013
Un questionario di religione finisce sulla cronaca nazionale. Lo denuncia
l'Arcigay e riguarda l'invito ai ragazzi a segnalare le colpe dell'uomo e tra il
furto e la guerra e' stata inserita anche l'omosessualità. E' accaduto
in un liceo di Perugia. Ed è esplosa subito la polemica.
A rendere noto il
fatto sono stati gli stessi alunni che si sono ritrovati sotto gli occhi un
elenco di colpe a cui in ordine di gravità attribuire un voto da 0 a 10. Quindi
in mezzo a voci come omicidio, evadere il fisco, bestemmia, ci sono anche metodi
contraccettivi, esperienze matrimoniali, infettare con l'Aids, e appunto
l'omosessualità.
Certo, in una scuola pubblica ritrovarsi queste forme
di test pare proprio anacronistico e superato. In un momento poi in cui si
registrano fenomeni di discriminazione, bullismo ed emarginazione nei confronti
dei ragazzi omosessuali, una tale forma di insegnamento non contribuisce a
insegnare il rispetto verso gli altri e verso le scelte di natura sessuale.
Ovviamente tanti dubbi e tante critiche, con richieste di intervento al
dirigente dell'ufficio scolastico e all'assessore regionale.
La
considerazione su un questionario che inserisce l'omosessualità tra le colpe, i
peccati dell'uomo, è sicuramente di contrarietà, di disapprovazione perché nella
scuola pubblica l'insegnamento dovrebbe essere di garanzia, di apertura nei
confronti dell'essere umano prima che per le sue scelte sessuali.
In una
scuola non si dovrebbe educare a discriminare, isolare e a considerare colpevole
chi ha un differente orientamento sessuale. Bisognerebbe invece promuovere una
cultura di rispetto reciproco e valorizzazione delle differenze, di qualsiasi
tipo esse siano: origine, religione, sesso, orientamenti sessuali. Quest'ultima
è la scuola che ci piace, non certo quella dove si tende a insegnare che
l'omosessualità è un peccato.
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