martedì 26 febbraio 2013

Dalle urne una lezione forte

Editoriale Radio Onda Libera del 26 febbraio 2013

C'e' un solo vincitore in queste elezioni. E si chiama Grillo. Il suo partito, il Movimento 5 stelle, e' il primo partito alla Camera. Un trionfo incredibile, temibile alla vigilia ma non prevedibile nelle proporzioni. Il voto ha punito tutti i partiti, sia il Pdl che il Pdl, che hanno perso migliaia di consensi, ha spazzato via formazioni tradizionali come quella di Casini, ha chiuso le porte del Parlamento al partito di Fini o alla sinistra estrema come Rivoluzione civile di Ingroia e le altre poche ma non convincenti novità dell'ultima ora.
Alla fine dello spoglio, il centrosinistra ha vinto di poco a Montecitorio; maggioranza solo relativa, quindi a forte rischio governabilità, al Senato. E' dunque opportuno spendere qualche parola, qualche considerazione su questi risultati.
Lo tsunami Grillo ha travolto l'Italia dal nord al sud e il voto al Movimento 5 stelle e' un urlo di protesta, di rabbia e di insoddisfazione verso questa politica. Non va demonizzato o minimizzato come voto di serie B. E' un voto uguale agli altri, di pari dignità. Soprattutto questo voto va capito, non ignorato. Sarebbe un errore gravissimo.  Va capito perché e' una bocciatura di questo modo di fare politica, perché in questi anni non si e' pensato a tagliare la spesa pubblica ma si sono messe solo nuove tasse, non si sono fatti gli interessi generali ma quelli particolari. 
Un altro dato a conferma del distacco della gente dalla politica e' il calo di affluenza. Meno 5,33 alla Camera (75,17 contro l'80,50). Stessi punti per il Senato.
Ma cosa succederà adesso? Gli scenari sono diversi. Di nuovo al voto subito, accordo o inciucio tra Pd e Grillo, governissimo quindi grande coalizione con una strana maggioranza tipo Bersani-Berlusconi.
Il risultato in Umbria e' più o meno in linea con il dato nazionale. La nostra regione e' sempre di colore rosso, ma più sbiadito. I grillini hanno raggiunto il 27,16 per cento alla Camera, e sono il secondo partito dopo il Pd, il 25,5 al Senato, sempre prima del Pdl.
Anche in Umbria i nostri politici sono invitati a meditare su quanto hanno detto le urne. E soprattutto a non sottovalutare un voto di protesta. Perché e' il voto dei cittadini che, sfiduciati e stanchi, hanno deciso di dire basta e invoca il cambiamento.

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